La deadline fissata dall’Inps è venerdì 12 giugno. Stavolta, dopo il mea culpa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ad esporsi è propio il presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Pasquale Tridico. “Entro venerdì 12 giugno pagheremo tutte le 419.000 domande di cassa integrazione giacenti. Stiamo notando un fortissimo calo delle richieste di Cig, stimiamo un meno 50%. Un dato che mi dice che il Paese è ripartito. Finalmente. Quando un’azienda a inizio del mese inoltra la domanda di Cig viene conteggiata come potenziale richiedente – ha detto rispondendo alle domande de La Repubblica – ma quella è solo una prenotazione di risorse. Soltanto a fine mese il titolare dell’impresa conosce il numero delle domande effettivamente da presentare, con il numero di ore lavorate. Nelle crisi più gravi in epoca pre-Covid – ha spiegato – la Cig ha avuto un “tiraggio” tra il 30 e il 60% rispetto alla domanda potenziale. La stessa cosa probabilmente sta accadendo oggi”
“L’unica cosa che conta – ha continuato – è il numero dei modelli SR41 che ci arrivano: sulla base di quei moduli io posso finalmente emettere l’ordine di pagamento, perché c’è scritto l’Iban del lavoratore e il numero di ore lavorate. Ma l’imprenditore ha tempo fino al 31 agosto per presentare questa domanda. Il numero delle domande potenziali lo diamo noi stessi, per una questione di trasparenza, ma sono le richieste effettive quelle che contano. L’estensione della Cig e lo sblocco dei licenziamenti vanno allineati – ha concluso – se intervengono i fondi Sure dell’Ue sarà un passo avanti enorme che consentirà al governo di aumentare la copertura degli ammortizzatori fino alla fine dell’anno. Se possibile inserendo qualche condizionalità e soprattutto un grande piano di formazione per la riqualificazione dei lavoratori in cassa integrazione”.








