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Ruffini (direttore Agenzia delle Entrate): «Grazie al Recovery fund avremo una macchina del fisco più digitale e più semplice»

Il Recovery Fund non si potrà utilizzare per tagliare le tasse ma potrà essere molto utile per mettere in campo una “riforma strutturale” della macchina del fisco, più digitale e più semplice. Mentre circolano lunghi elenchi di proposte da finanziare con le risorse europee – “ampiamente superati”, precisa il governo – è il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini a mettere in fila le priorità per migliorare il sistema fiscale, a partire dalle partite Iva per cui si profila il passaggio dal sistema di saldi-acconti a versamenti mensili e “per cassa”.

Se fare dialogare amministrazione finanziaria e cittadini con gli strumenti virtuali è il primo dei progetti che può trovare casa nel Piano di Ripresa e Resilienza italiano, per Ruffini diventa urgente anche mettere mano al magazzino ‘monstre’ dei debiti residui: migliaia e migliaia di cartelle che pendono su 18 milioni di contribuenti per oramai quasi 1000 miliardi, anche se si possono recuperare solamente “3,4 euro ogni 100 affidati all’agente della riscossione”.

Dei 987 miliardi del magazzino, infatti, almeno il “41%” è difficilmente recuperabile e in sostanza, taglia corto Ruffini, si può puntare sull’incasso al massimo di “74 miliardi”. Il resto è in sostanza carta straccia ma fa da zavorra all’intero sistema, perché i funzionari dell’Agenzia della Riscossione si devono occupare di tutti i crediti, non solo di quelli potenzialmente recuperabili, con inevitabili conseguenze negative sull’efficacia della riscossione e sull’efficienza della macchina.

Digitale e innovazione sono le frontiere da superare per migliorare l’intero sistema, dall’incrocio delle banche dati anti-evasione alla spinta ai pagamenti elettronici. Ma saranno utili a sostenere anche il passaggio da saldo-acconto alla tassazione per cassa per autonomi e partite Iva. Si potrebbe partire, suggerisce Ruffini, da chi è in contabilità semplificata – 1,8 milioni – per raggiungere rapidamente oltre 4 milioni di artigiani, commercianti e professionisti, agganciando le scadenze a quelle già previste per l’Iva. Il passaggio permetterebbe poi di arrivare alla più volte annunciata dichiarazione precompilata Iva, ancora nel cassetto. Spetterà comunque al governo, precisa il numero uno del Fisco, a decidere, con indicazioni che arriveranno probabilmente già a fine mese con la nota di aggiornamento al Def.

La riforma del fisco, in ottica di calo delle tasse, compare già nelle linee guida per l’uso del Recovery che l’esecutivo ha messo a punto nei giorni scorsi e che saranno approfondite una volta emanate le linee guida della Commissione Ue – attese a breve – e dopo che il Parlamento avrà approvato il suo documento di indirizzo. Di sicuro, come ha ribadito il sottosegretario alla presidenza Riccardo Fraccaro, si cercherà di prorogare grazie alle risorse comunitarie il superbonus al 110% per le ristrutturazioni green, così come si cercheranno finanziamenti per la decarbonizzazione dell’Ilva e per rafforzare, con 27 miliardi in 4 anni come ha precisato il ministro Stefano Patuanelli, il programma Impresa 4.0 che nel frattempo è già stato ribattezzato ‘Transizione X.0’.

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