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Riccardo Illy (imprenditore): «La guerra ha sconfitto il Covid sui media, ma la pandemia è ancora tra noi»

“Più che l’estate, che stenta ancora a farsi vedere, poté la guerra in Ucraina. Che sta monopolizzando i mezzi di informazione e i talk-show, lasciando al Covid-19 solo le briciole dei servizi. In realtà, però, la diffusione del virus è ancora significativa; non solo in Cina, dove l’intera Shanghai è in lock-down, ma anche il Europa e in Italia, dove il tasso di positività sui tamponi eseguiti rimane attorno al 15%”.

Lo sostiene l’imprenditore Riccardo Illy.

“Grazie alle vaccinazioni, che hanno raggiunto l’84% della popolazione, gli effetti dei contagi sono meno devastanti di due anni fa; le persone in terapia intensiva sono meno di 500 e quelle ricoverate nei reparti ordinari circa 10 mila. I decessi rimangono molto elevati, attorno al centinaio al giorno, ovvero tre volte tanto la media dei decessi giornalieri per polmonite nel periodo pre-Covid” scrive Illy in un suo intervento per il magazine digitale Inpiu.net”.

Le misure di contrasto mantenute dal Governo, superato il lunghissimo periodo di emergenza sanitaria, sono in una fase di transizione. Ne sono state mantenute alcune, come l’obbligo di mascherina negli ambienti chiusi (peraltro raccomandato dalla maggioranza dei virologi e epidemiologi), in attesa dell’arrivo dell’estate. Che grazie alle temperature più elevate e ai raggi ultravioletti (entrambi nemici giurati del virus) vede abitualmente crollare anche il numero dei contagi”.

“Le decisioni prese fanno senz’altro bene all’economia e al turismo in particolare, come si è visto con il boom del periodo pasquale. Ma fanno cadere, mancando l’effetto deterrente, il numero di vaccinazioni; quelle “nuove”, per chi non è ancora immunizzato, sono quasi azzerate e la campagna della quarta dose per i più fragili stenta a decollare”.

“Se ne riparlerà probabilmente in autunno; chi ha già fatto le tre dosi sa che il rischio Covid in estate diminuisce drasticamente e, di fronte alla probabile introduzione di un richiamo periodico (si suppone annuale) preferisce “guadagnare” sei mesi rinviando la quarta a ottobre. Nella speranza, mai sopita, che l’estate il Covid-19 se lo porti via per sempre” conclude Illy.

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