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Federico Fubini (Corriere della Sera): «Con la revisione del programma Pepp abbiamo sedici mesi per metterci in sicurezza»

«Abbiamo sedici mesi per iniziare a metterci in sicurezza». Sul Corriere della Sera Federico Fubini commenta i 500 miliardi in più per il programma di acquisto di titoli pubblici Pepp annunciati ieri dalla Bce e invita a non perdere tempo.

«Lagarde ha annunciato che il programma di emergenza di acquisto di titoli di Stato viene esteso a fine marzo 2022 con una dotazione rafforzata fino a altri 500 miliardi di euro. Potrebbe proseguire anche dopo, se la situazione lo giustificasse, ma ha lasciato capire che non se lo aspetta: tra un anno i vaccini dovrebbero aver prodotto l’immunità di gregge in area euro e l’economia potrebbe ripartire in condizioni quasi normali; dunque, fra sedici mesi si dovrebbe poter sospendere la continua e abbondante aggiunta del sempre nuovo nutrimento artificiale che oggi serve a far funzionare i governi nell’emergenza».

«Il momento di prepararsi dunque è adesso, anche perché alcuni indizi si notano già. Il 9 novembre, all’annuncio sul vaccino della Pfizer, lo spread fra titoli italiani e tedeschi si è impennato di colpo di cinque decimali. Resta basso, ma quello scarto lascia capire come il ritorno alla normalità risveglierà anche le vecchie domande su un debito pubblico che nel frattempo anche nel 2021 continuerà a salire. Almeno 35 miliardi del deficit di quest’anno si trascineranno l’anno prossimo, altri 25 verranno da nuove misure, poi ci saranno nuovi ristori e la cassa integrazione necessari e una base di disavanzo preesistente. Così il deficit si avvicina a livelli da prima repubblica. E la prospettiva di elezioni nel 2023 rende poco credibile una cura di tagli e di tasse proprio l’anno prima».

«Che fare dunque? Una strada c’è, sempre la stessa: crescere di più, dopo aver accumulato dal Duemila un ritardo sugli investimenti pubblici da quasi duecento miliardi rispetto alla media dell’area euro».

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