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“Puntare su rigenerazione urbana e sostenibilità”. Ecco le proposte della Guccione (Mibact) e degli architetti

“Non cercateci solo per rendering e disegni, possiamo aiutare molto di più”.

Parte dagli Stati Generali 2020 appena chiusi a Milano, una maratona on air fitta di dibattiti, incontri, interventi, idee, la riscossa dell’architettura italiana che ora chiede alla politica di essere coinvolta e ascoltata , di essere riconosciuta parte attiva per la ricostruzione e per il ripensamento dell’Italia post Covid.

“La crisi sanitaria non ha cambiato sostanzialmente i temi sul tavolo, ma ne ha mutato priorità e urgenza, e ha rafforzato la consapevolezza che gli architetti sono un capitale sociale fondamentale”, fa notare Paolo Mazzoleni, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano».

In tutto tre giorni di dibattito online, 6 sessioni e 50 voci di esperti, 800 i partecipanti alla tavola rotonda dai big ai più giovani, un evento nato come “un punto di riflessione centrale per orientare le politiche e scegliere quali iniziative supportare nei prossimi mesi”.

In campo anche Margherita Guccione, già direttore architettura del Maxxi a Roma, qui al suo primo intervento da direttore generale Creatività Contemporanea del Mibact : “Il Covid è stato un acceleratore: la rigenerazione urbana e la sostenibilità, che erano temi importanti già prima, sono ora priorità assolute. Concordo sul fatto che parte delle risorse date dall’Europa debba essere destinata a queste tematiche. In questo ambito – commenta Guccione – si colloca anche un investimento nel ripensamento degli spazi. Tutti abbiamo sperimentato in queste settimane come lo spazio domestico, che nella tradizione novecentesca era ridotto al minimo e all’essenziale, ora debba cambiare per tenere insieme i luoghi per la famiglia, per il lavoro e per la decontaminazione, nell’ottica di uno spazio flessibile. Gli architetti oggi devono avere un approccio meno perentorio – aggiunge – ed essere più flessibili per adattarsi alle esigenze che cambiano”.

Tanti i temi sul tavolo nell’ottica della ripresa, dalla necessità di cantieri più sicuri e di ruoli più chiari a un set di linee guida per accompagnare il cambiamento del mercato, dalla necessità di una semplificazione burocratica a una migliorare programmazione dei cantieri pubblici che riporti al centro il progetto.

Per il parlamentare Alessandro Fusacchia, della commissione cultura della Camera è indispensabile dare priorità alla rigenerazione urbana: “Con il nostro gruppo parlamentare abbiamo lanciato l’idea di adottare un pezzo di città e ipotizzato un fondo nazionale per la bellezza urbana che si occupi dell’intero ciclo di riattivazione dello spazio e di immobili in disuso. Crediamo che una percentuale degli oltre 80 miliardi a fondo perduto concessi dall’Europa debbano andare prioritariamente a cultura, scuola e rigenerazione urbana”.

Milano, assicura l’assessore all’urbanistica Maran, sta già facendo il suo dopo essere passata dal massimo splendore alla necessità di un ripensamento degli spazi dovuto alla tragedia della pandemia: “a fine giugno molte piazze e vie della città saranno pedonalizzate, stiamo lavorando anche con delle iniziative sperimentali ma sempre concrete. Il distanziamento sociale impone nuovi modi di gestire gli spazi, inevitabile che prima ancora debba essere rimesso al centro il tema del progetto”. 

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