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Nelle campagne italiane in arrivo 40 mila lavoratori extraUe | L’analisi

Secondo i dati Movimprese, elaborati da Unioncamere e InfoCamere, sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio, l’agricoltura è, insieme al commercio e alle attività manifatturiere, tra i settori ad aver chiuso in “rosso” il 2022, con un saldo negativo di 3.363 unità.

Sono in arrivo nelle campagne italiane oltre 40mila lavoratori extracomunitari, grazie al Decreto flussi per il 2023, che prevede l’ingresso in Italia di 82.705 lavoratori stranieri provenienti da Paesi extra Ue. Una boccata di ossigeno per il settore agricolo che l’anno scorso ha avuto non poche difficoltà a reperire la manodopera necessaria per eseguire i lavori di potatura, raccolta e confezionamento e che vive, oltretutto, una fase di decrescita del proprio tessuto imprenditoriale.

Il nuovo Decreto Flussi (pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale), fissa a 82.705 la quota annuale, in aumento rispetto alle 69.700 dell’anno precedente. Le quote attese nelle campagne, precisa la Coldiretti, sono 44mila unità (rispetto alle 42mila dello scorso anno), di queste 1.500 sono riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, quote che consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata al provvedimento per avere accesso all’autorizzazione.

Ma la novità di questo provvedimento, sottolinea la Coldiretti, è rappresentata dal consolidamento e riconferma del rilascio di quote di ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22 mila unità (contro le 14mila). L’emanazione del decreto flussi, osserva Confagricoltura, è importante per il settore agricolo, ma ora «serve uno sforzo da parte delle amministrazioni competenti per accelerare l’iter burocratico» che «consenta alle imprese agricole di poter contare su questi lavoratori già nelle prime campagne di raccolta primaverili».

Tra l’altro, il comparto agricolo sta vivendo una fase decrescita del proprio tessuto imprenditoriale. Secondo un’analisi Coldiretti, su dati Movimprese, nel 2022, in controtendenza rispetto all’andamento generale, il settore ha registrato un saldo negativo di 3.363 unità, anche per effetto dell’aumento dei costi e del cambiamento climatico che ha decimato i raccolti. Nonostante l’andamento negativo, sottolinea la Coldiretti, il settore agricolo sale al terzo posto sul podio con un totale di quasi 722 mila imprese attive, dopo commercio e costruzioni. In Italia oggi più di un’impresa su dieci (12%) è attiva in agricoltura.

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