I progressisti sono stati penalizzati da una politica non abbastanza compatta e unitaria, troppo frammentata rispetto al centrodestra che ha registrato un «chiaro» successo. Questa è la lettura dei risultati secondo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, sostenuto in Consiglio comunale da una maggioranza larga che comprende Pd, Movimento 5 Stelle, sinistra, Azione e Italia Viva.
«Il dato di Napoli e della provincia di Napoli» sottolinea Manfredi «ci dice che il fronte largo che ha sostenuto la mia elezione oggi è ancora quasi al 70%. Quindi esiste anche una questione meridionale importante da rimettere sul tavolo della discussione. Adesso bisogna lavorare e ricostruire un fronte che rappresenti gli interessi e le esigenze di larghe parti della popolazione che oggi hanno bisogno di rappresentanza e di cura».
Alla domanda se sia stato un errore la rottura dell’alleanza tra Pd e M5S, Manfredi risponde affermativamente: «L’ho detto in tempi non sospetti e l’ho ripetuto tante volte. È stata fatta una scelta diversa che io ho rispettato. Comunque adesso dobbiamo voltare pagina, bisogna lavorare insieme. È l’unione che fa la forza. Quindi una nuova prospettiva politica, nuovi programmi e una visione che metta al centro i bisogni delle persone e dei territori».
Sulla solidità della maggioranza che lo sostiene al Comune di Napoli, Manfredi non ha dubbi: «È ancora più solida, perché la mia maggioranza è ancora più maggioranza sia in città che nell’area metropolitana. A noi quindi adesso tocca anche il compito come Amministrazione di rappresentare questa parte politica che è largamente maggioritaria nei cittadini».