“I temi strategici sono tre. Le attività della ricerca sono attraversate da due fondamentali tendenze: l’impatto delle tecnologie digitali e la transizione green definiscono il carattere innovativo di tutto, dalla salute all’agricoltura, dalle scienze umane all’ingegneria, dall’innovazione industriale alla rivoluzione delle competenze. Inoltre, tutte le attività della ricerca devono essere dirette a perseguire l’avvento di una società più inclusiva e più equa, anche perché dopo la pandemia sappiamo che il modello di sviluppo va rivisto. Infine, occorre una riorganizzazione del rapporto tra ricerca e sviluppo industriale, per accorciare la catena tra la ricerca, l’innovazione, l’industrializzazione; il tutto prestando attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese italiane”. Lo afferma il ministro dell’Università e Ricerca, Gaetano Manfredi, in una intervista al Sole 24 Ore.
“Da subito ci sono 700 milioni di euro in più, anche per l’assunzione di 6mila ricercatori – sottolinea -. Con il Recovery Fund avremo tra i 5 e i 10 miliardi in più per 3 o 4 anni”, “il governo è compatto nel ritenere la ricerca una priorità strategica essenziale per il futuro dell’Italia”, “i temi sono molti e possono variare nel tempo: biomedicina, sicurezza civile, agricoltura di precisione e cibo di qualità, scienze umane al servizio dell’impatto sociale della ricerca, temi digitali e ambientali, sono argomenti imprescindibili, soprattutto a valle della pandemia. Ma le discipline devono connettersi: i problemi complessi si risolvono con soluzioni complesse. Per esempio, l’agricoltura di precisione, una delle questioni identitarie italiane, implica la collaborazione di chi studia agraria con la ricerca spaziale, i big data e l’intelligenza artificiale, la socio-economia, e cosi via”.