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Luigi Zingales (Economista): «Sui vaccini l’Europa ha fallito»

«Sono un economista e guardo ai numeri. L’Inghilterra ha vaccinato il 20 per cento della popolazione, Israele il 70, gli Stati Uniti il 15, la Serbia l’8. Tra i Paesi dell’Unione europea il migliore è la Danimarca e poi c’è l’Italia, con il 5 per cento», afferma l’economista bostoniano Luigi Zingales in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, dopo che domenica alla trasmissione di Lucia Annunziata su Raitre ha parlato di un «fallimento completo dell’Europa nel procurarsi i vaccini contro il Coronavirus».

Il professore alla Booth School of Business di Chicago analizza: «Non è una questione di distribuzione, è principalmente una questione di disponibilità. La Ue ha centralizzato l’acquisto delle dosi, ma poi non si è preoccupata di investire per averle in tempi brevi. Se il presidente Donald Trump ha fatto una cosa giusta è stata non risparmiare sui vaccini, pagando di più per fare più in fretta».

«All’inizio dell’estate, non c’era la certezza che l’antivirus avrebbe funzionato. Trump ha comprato a scatola chiusa una quantità enorme di vaccini, permettendo che questi fossero prodotti prima dell’autorizzazione all’uso. L’Europa non lo ha fatto. Ha comprato i vaccini tardi e senza preoccuparsi delle date di consegna».

«Anche ora non si dice che i nuovi vaccini comprati da Ursula von der Leyen arriveranno nel terzo e quarto trimestre. Nel compito più importante che le fosse mai stato affidato, l’Unione europea ha fallito». Secondo Zingales non si tratta di una questione di risorse finanziarie. «Stiamo parlando di cifre ridicole per un governo. La differenza tra pagare una dose 15 o 25 euro è 10 euro, 20 perché sono due dosi. Moltiplichiamo per 60 milioni di abitanti, fa un miliardo e duecento milioni: quello che quasi ogni anno si spende per l’Alitalia».

«Si tratta di salvare la vita di 40mila persone. Se riusciamo a vaccinare il 60-70 per cento della popolazione entro l’estate vuol dire che salviamo l’estate: considerando anche l’indotto del turismo, parliamo di 100 miliardi. Salvare vite umane deve essere una priorità anche quando questo è economicamente costoso, ma non farlo quando ha anche un enorme vantaggio economico è proprio stupido», conclude.

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