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[Lo scenario] Ok il gas per l’inverno, ma servono i rigassificatori

Arriva l’inverno e, in sostituzione del metano russo, si dovranno aumentare le scorte di gnl (gas naturale liquefatto). «Abbiamo assolutamente bisogno di rigassificatori», nel 2024 Eni andrà «addirittura in surplus». Ma per essere più indipendenti sul fronte energetico «la vera alternativa sono le rinnovabili», e «gli italiani lo hanno capito» visto che le domande di allaccio alla rete sono triplicate nella prima metà del 2022. Tuttavia, per un’espansione maggiore c’è da superare un grande ostacolo: la burocrazia. È in sintesi il quadro delineato dai manager delle più grandi aziende energetiche italiane – Enel, Eni, Snam e Terna – intervenuti al convegno della federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro su “Tecnologia e innovazione per una transizione energetica”.

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha ricordato che gli stoccaggi di gas «stanno crescendo» e i depositi sono quasi pieni. Il prossimo inverno «riusciremo a sostituire un po’ più del 50% di gas russo» delle forniture di Eni grazie al gnl, in quello 2023-2024 «l’80% e allora abbiamo assolutamente bisogno di rigassificatori; nel 2024-2025 andremo in surplus» di disponibilità rispetto al gas russo «che ancora fluisce con 15 milioni di metri cubi» sui 220/250 milioni che entrano in Italia.

«Si è fatto il massimo che si poteva per mettere in sicurezza il prossimo inverno» ha rilevato l’ad di Snam Stefano Venier precisando che «ancora oggi stiamo iniettando in stoccaggio 60 milioni di metri cubi, il massimo che possiamo fare. Oggi siamo con gli stoccaggi pieni e infilare altro gas è più complicato». Il manager ha aggiunto che «per il 28 ottobre dovremmo avere l’autorizzazione» per il rigassificatore a Piombino.

«La vera alternativa al gas russo sono le fonti rinnovabili» ha assicurato l’ad di Terna (l’azienda che gestisce le reti di trasmissione dell’energia elettrica), Stefano Donnarumma, ricordando che «a fine agosto le richieste di connessione alla rete di Terna sono pari a 280 GigaWatt, circa 4 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030. Realizzare i 70GW previsti dal piano europeo “Fit for 55” porterebbe a un risparmio di oltre 26 miliardi di metri cubi di gas», quanto abbiamo importato dalla Russia negli ultimi dodici mesi. Quindi, ha avvertito, «è fondamentale accelerare il più possibile i processi di autorizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici».

Le rinnovabili «sono il presente e il futuro dell’energia nel mondo» ha osservato l’ad di Enel Francesco Starace spiegando che compito degli operatori è «migliorare e potenziare, anche con la digitalizzazione, la capacità delle reti di assorbire» le richieste di allaccio, e «mettere a disposizione prodotti che rendano possibile al consumatore italiano di comprare pannelli», tutti fronti su cui Enel ha investito. Resta il neo delle autorizzazioni agli impianti che sono lente. Infine, secondo Starace, contro la volatilità dei prezzi del gas la questione non è tanto il disaccoppiamento con il prezzo dell’elettricità quanto piuttosto la necessità che l’Europa si doti «di un mercato a lungo termine» come altri Paesi, «perché oggi le aziende non possono comprare l’energia a 10 anni».

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