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[L’ntervento] Luigi Balestra: «Collaborazione pubblico-privato, integrazione e sostenibilità. La nuova idea di Paese del Recovery italiano»

Le linee di indirizzo elaborate dal Governo, attraverso il confronto con le forze politiche di maggioranza, propongono la sintesi della bozza di PNRR che verrà presentata nel prossimo Consiglio dei Ministri.

Esse sono animate dalla finalità di rendere più chiara la visione d’insieme che le strategie degli investimenti e di riforme del Piano dovranno essere in grado di far nitidamente percepire.

Emerge chiara l’esortazione ad abbandonare la logica degli interventi in sé considerati, poiché i benefici che essi sono in grado di generare saranno reali soltanto se i singoli progetti diverranno portatori di precipui elementi sotto il profilo dell’integrazione e del valore aggiunto.

L’idea nuova di Paese

Vi deve essere piena consapevolezza che la ripartenza, affinché sia effettiva, postula un’idea nuova di Paese, compendiante interventi, sì mirati, ma capaci di fare sistema e di fungere da moltiplicatore di reali benefici.

La stessa Commissione Europea ha sancito che le azioni a carico degli Stati membri siano collocate in macroaree (le cosiddette componenti), all’interno delle quali dovranno essere individuati progetti e priorità in una prospettiva idonea a valorizzare i collegamenti e, dunque, a generare un’idea di sistema integrato.

Sui concetti di sistema, di rete e di alleanza, tra i plurimi titolari di potestà pubbliche, i protagonisti della realtà socioeconomica, i cittadini tutti, si gioca buona parte del successo delle molteplici dinamiche che siamo chiamati a porre in essere nel prossimo futuro.

La visione d’insieme

La visione d’insieme è a giusta ragione posta alla base degli interventi strategici da realizzare, nella evidente consapevolezza che la pandemia ha generato una crisi sistemica la quale, a sua volta, ha decretato cambiamenti – molti dei quali irreversibili – a tal punto dirompenti che, una volta superata, richiederà il ripensamento e l’allestimento di nuove forme di organizzazione della vita sociale ed economica, che siano compatibili, tra l’altro, con l’esigenza, divenuta vieppiù insopprimibile, di promozione del benessere psicofisico degli individui, secondo logiche di equità e di sostenibilità, di superamento delle diseguaglianze, siano esse di genere, generazionali o territoriali.

Le donne, i giovani e il sud sono individuati come le priorità trasversali delle tre priorità concordate a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

Integrazione concetto chiave

L’integrazione è un concetto chiave, il quale nelle linee di indirizzo viene declinato anche in relazione alle risorse, nonché alle politiche e ai progetti già in essere.

Sotto il primo profilo, ai 196 miliardi previsti dal Recovery and Resilience Facility, in termini di sovvenzioni e di prestiti, si aggiungono 13 miliardi di React-EU e 1,2 miliardi di Just Transition Fund; è contemplata, inoltre, l’integrazione con fondi europei e nazionali della coesione, nonché con altri fondi europei del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027.

Sotto il secondo profilo, una parte consistente dei fondi del PNRR (63,1 miliardi) è destinata alla realizzazione di progetti già in essere, in modo da assicurare la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità finanziaria di medio-lungo periodo indicati dalla NADEF.

Beninteso si tratta di progetti di cui viene valutata la coerenza con le priorità europee di NGEU.

Ciò consentirà non solo di perseguire obiettivi di finanza pubblica, ma anche di anticipare al primo anno del Piano importanti effetti sul piano economico, sociale, lavorativo e ambientale.

Collaborazione pubblico-privato

Un quadro di questo genere si rivela idoneo a creare anche delle opportunità di proficua e virtuosa collaborazione pubblico-privato, di modo che il PNRR potrà prevedere che in determinati ambiti (politiche industriali per filiere strategiche, miglioramento dei servizi turistici e infrastrutture di recettività, economia circolare, housing sociale) vi sia la possibilità di attivare strumenti finanziari capaci di generare un effetto leva sui fondi, che consenta la partecipazione di privati, nella veste di investitori o sovvenzionatori, ovvero di altri fondi pubblici, in modo da potenziare le iniziative di investimento.

L’articolazione e la Ripartenza Sostenibile

Le 6 missioni, articolate in 16 componenti che, a loro volta, sprigionano 47 linee di intervento per progetti e riforme coerenti, evocano temi e interessi che il cultore sensibile verso una ripartenza e uno sviluppo sostenibili – idonei a imprimere una svolta rispetto all’approccio con cui ci si è accostati in epoca contemporanea ai temi del progresso e degli investimenti – non potrà non far propri.

Innovazione, digitalizzazione, competitività, cultura, rivoluzione verde, transizione ecologica, infrastrutture in relazione alla mobilità sostenibile, istruzione, ricerca, inclusione, coesione, salute, rappresentano le macroaree destinatarie di fondi per un ammontare epocale.

È evidente che la sola enunciazione delle linee di indirizzo non è di per sé bastevole a decretare il successo del «grande cantiere» cui occorrerà dar vita nei prossimi anni, né costituisce garanzia affinché da esso escano «manufatti» esenti da vizi.

Il percorso

Le linee di indirizzo danno nondimeno chiara la percezione del percorso che si intende intraprendere, la cui virtuosità dipende certamente da quanto in esse contemplato, ma non si ferma lì. Senza il senso di responsabilità che necessariamente dovrà contraddistinguere tutti coloro i quali – non pochi – saranno chiamati da protagonisti a realizzarlo, risulterà ben difficile pervenire al raggiungimento degli ambiziosi traguardi che ad oggi si possono scorgere solo in estrema lontananza.

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