Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[L’esclusiva] Bonfiglioli, Moscetti e Pugliese. «Le imprese sono il motore del Paese. Sbloccare subito i cantieri e mettere i giovani al centro»

«Il Covid è stato il detonatore dei problemi che ci portiamo da tempo. Giustizia, scuola, infrastrutture, sono problemi che esistono da anni. Il Covid ha dimostrato quanto fossimo in ritardo su questi aspetti. Mi sento rappresentante di una generazione di una classe dirigente che ha fallito, incapace di prevedere e che ha trascurato le nuove generazioni». Con queste parole, Franco Moscetti ha aperto la tavola rotonda “Le imprese motore dell’Italia” in occasione della Giornata evento, organizzata dall’Osservatorio Economico e Sociale “Riparte l’Italia”, a Bologna.

Una sorta di mea culpa e di impegno nei confronti delle nuove generazioni, non dimenticando gli errori compiuti dalla generazione passata. Da qui è partito il dibattito, moderato da Luca Telese, a cui hanno partecipato, oltre al presidente di Oviesse, anche Sonia Bonfiglioli, presidente del gruppo Bonfiglioli, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, e Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad. E da cui è emersa dalla vivavoce dei protagonisti dell’impresa come l’Italia deve ripartire.

«Le preoccupazioni delle famiglie – secondo Pugliese – in questo momento sono legate all’ambito del lavoro, su ciò che succederà nei prossimi mesi, a partire dallo sblocco dei licenziamenti. Dobbiamo avere l’attenzione dell’ascolto e il coraggio della definizione delle priorità. Il vero problema è fare un passo indietro e non ragionare in termini corporativi ed egoistici, ma stabilire qual è l’ordine di priorità secondo un’indicazione che è quella dei giovani».

Per l’amministratore delegato di Conad è fondamentale «sbloccare investimenti e posti di lavoro, partendo dai cantieri, e definire un piano di medio-lungo termine, che consenta al paese di avere obbiettivi chiari ma soprattutto strategie di implementazione conosciuta».

Mettendo al centro di questo ragionamento i giovani, che dovranno essere protagonisti degli investimenti del Next Generation Eu. Un ragionamento che trova d’accordo il presidente del Gruppo Bonfiglioli, Sonia Bonfiglioli.

«Il motivo per cui molte imprese non si quotano in borsa sta nello snaturare l’operato dell’azienda per soddisfare gli investitori che vedono l’impresa come semplice titolo. E che potrebbero vedere alcune scelte imprenditoriali come non appetibili. L’Italia è come se fosse un’impresa, ma se ragionassimo come se fosse una società quotata in borsa, non potremmo soddisfare investimenti di cui abbiamo bisogno. Quello che vorrei è che i politici avessero una visione a medio-lungo termine, che colmi le lacune procurate in questi anni e si disinteressassero delle elezioni, che limitano il raggio d’azione a una visione breve».

Questa visione a medio-lungo termine che necessariamente dovrà passare dalla scuola e dall’Università. Moscetti indica come priorità quella di privilegiare le nuove generazioni e di creare una nuova classe dirigente, «perché un Paese che non pensa ai giovani, è un Paese morto».  

Gravina, in rappresentanza del mondo del calcio, è stato invece interrogato sulla possibile riapertura degli stadi e sul ruolo economico e sociale che questo sport ha in Italia.

«Ho condiviso con Conte e Speranza di dare priorità a una macroarea della nostra vita che è la scuola. Attendiamo i risultati, sperando che ci sia un rimedio veloce alle criticità espresse in questi primi giorni e che in tempi rapidi ci sia un vaccino che ci metta in sicurezza. L’auspicio è che ci sia una riapertura graduale degli stadi, ma coerente con le norme di sicurezza».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.