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L’economista Stefano Micossi: “Parte la partita dei sostegni UE all’industria”

Nel suo intervento a Davos la presidente della Commissione europea Von der Leyen ha annunciato la prossima proposta di un Net-zero Industry Act europeo, che in sostanza costituirà la risposta all’Ira statunitense da 369 miliardi di dollari.

Si tratta di un disegno di vasta portata, che include il miglioramento dell’ambiente normativo per le tecnologie verdi, l’adattamento delle regole per gli aiuti di stato, la costituzione di un nuovo strumento finanziario (nell’ambito della revisione annuale del bilancio comunitario) e la predisposizione di politiche commerciali tese a favorire il rafforzamento delle catene di fornitura. Il pacchetto può svolgere un ruolo importante nell’accelerazione della transizione verde.

Il pericolo è che, aprendo le maglie degli interventi diretti a favore di certi settori, finisca per favorire l’industria esistente, invece che l’innovazione.

Non a caso, sei paesi europei (Danimarca, Finlandia, Irlanda, Paesi bassi, Polonia e Svezia) hanno firmato nei giorni scorsi una lettera congiunta nella quale hanno invitato la Commissione a esercitare grande cautela nell’ampliare i regimi consentiti di aiuto a favore di produzioni “di massa” e attività commerciali che possono frammentare il mercato interno.

In un suo documento separato, la Spagna sottolinea la minaccia alla parità di condizioni tra i Paesi membri, che può risultare da un allargamento indiscriminato dei vincoli agli aiuti di stato.

Si apre una partita complicata, nella quale ormai la prima mossa nella battaglia dei sussidi l’hanno compiuta gli Stati Uniti. Stiamo a vedere dove ci porta.

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