Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

L’assistenzialismo non basta. L’Italia è un Paese in declino che ha bisogno di una scossa

Sono un imprenditore di 28 anni che ha l’onere e l’onore di mantenere oltre 45 famiglie.

Il volume d’affari mensile della mia azienda è diminuito con l’emergenza COVID-19, ma ho avuto la fortuna di operare in un settore, quello informatico, che è stato meno colpito rispetto a molti altri.

Nessun imprenditore è tuttavia contento o festeggia se la sua azienda non muore. Un imprenditore, per natura, vuole aumentare le dimensioni del suo business, migliorare la vita dei propri dipendenti e la soddisfazione dei propri clienti.

Ecco perché sono molto interessato alle misure che il Governo attuerà per la ripartenza.

Da quanto comunicato dal governo la ripartenza si focalizzerà sui seguenti punti:

Salute e Sicurezza

  • 3.500 nuovi posti letto in terapia intensiva e oltre 4.200 in semi-intensiva;
  • 1,2 miliardi di euro per il potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare;
  • L’assunzione di quasi 10 mila infermieri;
  • 400 milioni di euro in più per le borse di studio per i medici specializzandi;
  • 1,5 miliardi per il fondo emergenze nazionali per l’attività della protezione civile;
  • 88 milioni di euro e oltre 170 nuovi medici militari per potenziare i servizi sanitari militari.

Sostegno alle Imprese

  • Cassa integrazione estesa per ulteriori 9 settimane (fino al 31 Ottobre 2020);
  • Pagamenti dei crediti vantanti con la P.A. per 12 miliardi di euro;
  • Rinvio dei versamenti e adempimenti a settembre 2020;
  • Azzeramento degli oneri di sistema per le bollette.

Famiglia

  • Bonus Baby-Sitter a 1.200,00 € da utilizzare anche verso Centri Estivi;
  • Ulteriori 15 giorni al 50% della Retribuzione di Congedo Parentale;
  • Ulteriori 12 giorni di assistenza a familiari disabili (Legge 104);
  • 150 milioni di euro destinati a fondi di assistenza e servizi per la disabilità.

Fisco

  • Credito d’imposta per i fitti commerciali;
  • Versamenti di imposte e contributi sospesi fino a settembre;
  • Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro;
  • Cancellazione del saldo e acconto dell’IRAP;
  • Soppresse le clausole di salvaguardia in materia di IVA e accise.

Turismo

  • Credito per le famiglie che fanno le vacanze in italia;
  • Esonero prima rata IMO 2020 per alberghi e stabilimenti balneari;
  • Esonero TOSAP per Ristoranti, Bar, Pasticcerie;
  • Contributo per l’acquisto, ristrutturazione e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico ricettive.

Scuola e Università

  • 16.000 insegnanti in più saranno stabilizzati;
  • 1 miliardo alla scuola per l’emergenza epidemiologica da Covid-19;
  • 1,4 miliardi per Università ed Enti Nazionali di Ricerca;
  • 4 mila ricercatori in più oltre ai 1.600 già deliberati.

Da imprenditore di 28 anni, dopo aver letto con attenzione le iniziative del governo, ancora mi chiedo:

  • Questi provvedimenti saranno sufficienti per far ripartire l’economia e permettere una ripresa in grado di ripagarli?
  • Al di là dell’elementare assistenzialismo basato su meri aiuti economici, c’è una strategia dietro a medio-lungo termine?
  • Come sarà l’Italia quando io avrò 40 anni?
  • Come verrà ripensato il lavoro e i sindacati?
  • Come e quanto cambierà la PA e la sua burocrazia?
  • Come cambiano gli scenari geopolitici dopo il Covid-19?

L’Italia, secondo i dati 2019 della commissione europea che riguardano l’indice sulla qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dei Paesi dell’Eurozona, è risultata penultima prima solo della Grecia.

Questo triste risultato lo otteniamo nonostante, secondo Wikipedia, siamo il settimo Paese al mondo per gettito fiscale in rapporto al PIL.

A giugno 2019, secondo i dati elaborati dal World Economic Outlook, l’Italia era già il quinto Paese più indebitato al mondo (più dei poverissimi Eritrea e Congo).

L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dalla Pandemia e per questo tremendamente strategico per USA, Russia e Cina.

Tre imperi che stanno attuando strategie diverse nei nostri confronti.

L’imprenditore Renzo Rosso in una recente intervista alla trasmissione Quarta Repubblica, ha sollevato il problema organizzativo dei sindacati, che nel suo caso ha creato ulteriori problematiche al colosso Diesel.

Quando la cassa integrazione finirà le aziende che falliranno e le persone licenziate potrebbero essere molte in quanto il mondo è inevitabilmente cambiato.

Alcuni business sono già obsoleti e nuovi ne verranno creati da chi saprà adattarsi.

Secondo i report di Aprile di Fitch Ratings, nel 2020 l’Italia avrà una contrazione del PIL dell’8%. Goldman Sachs stima invece la contrazione superiore al 9% e un rapporto tra debito e Pil italiano che nel 2020 arriverà al 161%, per poi rimanere al di sopra del 145% nei prossimi anni. Sempre secondo Goldman Sachs la disoccupazione italiana potrebbe salire nel 2020 al 17%.

L’Italia non è un Paese in crisi, ma un Paese in declino.

I soldi spesi bene sono quelli motivati da una strategia di medio-lungo periodo.

Aumentare gli investimenti sulla ricerca e puntare sul fattore “green” è qualcosa che apprezzo particolarmente e che, sicuramente, ha una vision di medio-lungo periodo.

Tuttavia, questo miliardo e mezzo, potrebbe non bastare nemmeno per tornare ad una situazione passata in quanto la spesa pubblica per la ricerca in Italia è stata tagliata del 21% in dieci anni, dal 2007 al 2016. A questo taglio, dal 2008 al 2014, si è susseguito quello del 14% alle Università statali, per un totale di circa 2 miliardi di euro.

Serve subito una strategia a medio-lungo termine sul tema del lavoro.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.