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L’appello delle imprese sulle rinnovabili: bisogna semplificare ancora | Lo scenario

Il governo ha semplificato le procedure per i nuovi impianti di energia rinnovabile, ha sbloccato molti progetti. Ma non basta.

Ci sono ancora troppi ostacoli burocratici, bisogna semplificare ancora.

È l’appello che hanno lanciato le imprese delle energie pulite alla fiera di Rimini della transizione energetica, K.EY.

La viceministra dell’ambiente e sicurezza energetica Vannia Gava si è detta disponibile ad ascoltare le richieste del settore, e ha promesso di intervenire dove ci sono gli intoppi maggiori: presso Regioni e Comuni.

Alla fiera di Rimini (nata quest’anno come spinoff dell’expo della green economy Ecomondo – Key Energy) si sono tenuti gli “Stati generali delle fonti rinnovabili”.

Un momento di confronto fra le principali associazioni di categoria e il governo, rappresentato dalla viceministra Gava.

Gli operatori hanno presentato un documento di richieste, raccolte in tre punti: snellire i procedimenti autorizzativi per le fonti rinnovabili, semplificati nell’ultimo anno, ma ancora pieni di ostacoli, e definire i criteri per le aree idonee agli impianti; emanare il decreto ministeriale Controlli, atteso da anni, che renda eque le sanzioni; varare nuovi incentivi per le rinnovabili.

Le imprese hanno riconosciuto che nell’ultimo anno, prima col governo Draghi, poi col governo Meloni, le procedure per le nuove rinnovabili sono state semplificate, e molti progetti sono stati sbloccati.

Ma la burocrazia rimane ancora troppo lenta e complessa, la normativa incerta.

Ci sono centrali il cui iter è stato sbloccato dal Consiglio dei ministri, e poi di nuovo bloccato dai Comuni.

E mancano ancora i decreti di attuazione per tutte le misure di sostegno alle fonti pulite, dal Pnrr al Decreto Fer 2 a quello Fonti mature.

Anche se, sottolinea Simone Togni dell’Anev (eolico), “il settore non necessita di incentivi, ma di certezza della normativa”.

La viceministra Vannia Gava ha risposto agli imprenditori “non sarete lasciati soli. Vogliamo aiutare chi vuole investire”.

Poi ha elencato quanto fatto dal governo: le semplificazioni e lo sblocco delle procedure in Consiglio dei ministri, che hanno fatto ripartire l’iter di impianti per complessivi 12 gigawatt; il decreto per le comunità energetiche, mandato a Bruxelles per l’approvazione finale; la riduzione della distanza degli impianti dalle abitazioni.

Gava ha annunciato l’approvazione a breve del decreto con i criteri per le aree idonee alle rinnovabili, e ha promesso “un intervento sul passo successivo all’autorizzazione da parte del governo.

Nel Dl Acqua, abbiamo inserito che se le Regioni non danno l’autorizzazione alla rimozione dei sedimenti dagli invasi, la dà il governo. Per le rinnovabili potremmo fare lo stesso”.

Alla fiera di Rimini c’è da segnalare infine il boom della presenza di aziende cinesi, 100 su 600 espositori.

“L’Europa vuole fare la transizione energetica – spiega Wang Hengchao, manager dei marchi Nahui e Haier -. Ha una grande domanda di solare ed eolico. Noi siamo qui per soddisfarla”.

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