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[L’analisi] Ufficiale: stop a benzina e diesel dal 2035, scoppia il caos

Il 2035 sarà un anno di svolta per l’Europa. I ministri dell’ambiente dell’Unione Europea, infatti, hanno trovato un fondamentale punto d’incontro per il “FIT for 55”, il provvedimento sul clima che, tra i suoi punti principali, prevede appunto lo stop, a partire dal 2035, della vendita di auto a benzina e diesel. L’obiettivo del provvedimento è di quelli ambiziosi, ovvero azzerare le emissioni di anidride carbonica per i nuovi veicoli. Anche se la data in questione sembra particolarmente lontana, stiamo parlando infatti di tredici anni, è chiaro che si tratta di una rivoluzione potenzialmente epocale, tanto per le vite degli europei, quanto per i produttori automobilistici e per l’ambiente.

C’è anche l’Italia tra le voci che hanno posto l’accento su un futuro fatto di tecnologie alternative, tra cui combustibili sintetici e ibridi plug-in; in fondo, la posta in palio è la salute del pianeta e più si riducono le emissioni nocive sotto ogni aspetto, più il benessere della Terra – e non solo – ne risentirà in positivo. Che cosa succederà da qui al 2035? È sicuramente troppo presto per dirlo, ma sono emersi alcuni punti interessanti dall’accordo della notte scorsa.

In primis, la proroga di cinque anni dell’esenzione dagli obblighi di C02 concessa ai produttori di nicchia vale a dire soprattutto quei marchi di lusso che producono meno di 10mila veicoli all’anno. L’Italia, inoltre, è uno dei Paesi, assieme a Portogallo, Bulgaria, Slovacchia e Romania, che ha chiesto che nel quinquennio 2035-2040 si possano immatricolare un 10% di auto alimentate con carburanti bio e sintetici, fino ad arrivare al 20% in caso di veicoli leggeri. Ecco le misure nel dettaglio.

Target 2030

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto nuove e dei nuovi furgoni entro il 2030 sono fissati al 55% per le auto e al 50% per i furgoni.

Confermato stop benzina e diesel entro 2035 

Confermato l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 100% entro il 2035 per le auto e i furgoni nuovi. Quindi stop, ad esempio, all’immatricolazione di nuove auto a benzina o a diesel. Nel 2026 la Commissione valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero. 

Stop incentivi normativi per basse emissioni 

Stop al meccanismo di incentivi normativi per i veicoli a zero e basse emissioni (Zlev) a partire dal 2030. 

Apertura a carburanti sintetici post 2035

Confermato l’inserimento del considerando, come chiesto da Italia e Germania, per prevedere che, previa consultazione con le parti interessate, la Commissione presenterà una proposta per l’immatricolazione dopo il 2035 di veicoli alimentati esclusivamente con carburanti CO2 neutrali, conformemente al diritto dell’Ue e al di fuori dell’ambito di applicazione delle norme relative alla flotta e conformemente all’obiettivo di neutralità climatica dell’Unione. «L’accordo raggiunto dai ministri dell’ambiente dei 27 Paesi europei ha confermato gli obiettivi del pacchetto sul clima “Fit for 55” con lo stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035 e la riduzione del 55% delle emissioni».

«Adesso abbiamo bisogno di recuperare il tempo perso, il nostro Paese deve recuperare il ruolo di innovatore ed elaborare un piano straordinario per definire gli obiettivi su come investire le risorse pubbliche e private. C’è l’urgenza e la necessità di ripensare la filiera di forniture, accorciare le distanze, produrre quello che oggi compriamo all’estero e attrarre nuovi costruttori per diversificare il mercato e creare nuova occupazione. La transizione nel settore è complessa e deve essere accompagnata con fondi, maggiori di quelle fino ad ora stanziate, per la ricerca e lo sviluppo, la formazione e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e ammortizzatori sociali straordinari».

«Ora il governo non ha più alibi, deve avviare il confronto tra ministri competenti e le parti sociali per arrivare ad un accordo di politica industriale come richiesto più volte dalla Fiom insieme alle altre organizzazioni sindacali e al sistema di rappresentanza delle imprese». Lo dichiara in una nota Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. Il passaggio all’elettrico consegna l’industria occidentale nelle mani di Pechino. Lo dice la Lega da mesi, lo scrive il Corriere oggi. Lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 è una follia, non serve per l’ambiente ma a far licenziare milioni di persone in Europa e a farne assumere altrettante in Cina» commenta il leader della Lega, Matteo Salvini.

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