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[L’analisi] Luci e ombre della Valle d’Aosta: cresce l’economia ma cala la natalità

Un’economia regionale che mostra  “segni di ripresa”, con un nuovo slancio nel mercato del lavoro  e un tessuto produttivo che “tende ad ampliarsi”. Un “quadro  positivo” che stona rispetto alle “attese e alle previsioni che  derivano da un quadro congiunturale di grande incertezza”, tra  cui il “conflitto tra Russia e Ucraina, lo shock energetico,  l’esplosione dell’inflazione e i tassi di interesse in forte  rialzo”. E’ quanto emerge dalla relazione socioeconomica  2021-2022. “Ci sono dati molto positivi, come – ha detto durante  la presentazione il presidente della Regione, Erik Lavevaz –  la  capacità del tessuto economico di rispondere in maniera efficace  dopo due anni di buio. Ma anche elementi negativi, come il calo  delle nascite che non e’ compensato da un aumento  dell’immigrazione”.    

I dati sono stati illustrati dal capo dell’Osservatorio  economico e sociale, Dario Ceccarelli. Il valore del Pil nel  2022 dovrebbe riportarsi per tutti i settori al livello pre  covid, con l’eccezione dell’agricoltura. Nel turismo resta da  recuperare la componente straniera ma le presenze dei primi nove  mesi del 2022 hanno gia’ superato il totale dell’intero 2021. Dal  secondo trimestre 2021 migliora il mercato del lavoro,  soprattutto nel turismo. Rallenta la disoccupazione e le  assunzioni (+22% aumento tendenziale nei primi sette mesi 2022)  si riportano sui livelli pre-pandemia. Nei primi sette mesi del  2022 il lavoro stagionale è il 31% del totale; l’incidenza dei  non residenti tra gli stagionali e’ cresciuta e supera i livelli  pre-pandemia. La popolazione diminuisce per l’ottavo anno  consecutivo: dal 2014 la perdita complessiva è di 4.900 persone  (-3,8%); nell’ultimo anno il peggioramento è attribuibile al  basso livello di natalità e “all’insufficiente ripresa dei  flussi migratori”. 

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