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La difesa europea è in difficoltà | L’analisi di Marino Longoni

Su Italia Oggi Marino Longoni sottolinea le difficoltà della difesa europea. “Il comandante delle forze armate polacche, nel discorso che ha tenuto nel 25esimo anniversario dell’adesione del Paese alla Nato, ha sottolineato che ci sono «chiari indizi» che la Russia sta adottando misure per aggredire altri paesi europei. Segnali di questo tipo sono arrivati, nelle ultime settimane, da numerose intelligence dei paesi occidentali. Il problema, per l’Europa, è che non è per niente pronta a rispondere ad un eventuale attacco. Manca una seria difesa comune.

E anche quella delle nazioni più importanti fa acqua da tutte le parti. Prendiamo la Francia, che ha ceduto 30 obici semoventi d’artiglieria all’Ucraina con gran parte delle munizioni disponibili; oggi il suo esercito ne schiera appena 82 di cui 32 stanno per essere radiati per obsolescenza. Già nel maggio 2022 un rapporto della Commissione Difesa del Parlamento fece emergere che le riserve di armi e munizioni erano del tutto inadeguate a far fronte a un conflitto come quello in atto in Ucraina. In Germania, invece, è emerso qualche giorno fa che i depositi di munizioni d’artiglieria tedeschi sono stati svuotati dagli aiuti inviati in Ucraina e per ripianarli a livello pre-guerra servirebbero molti anni.

Anche l’esercito britannico soffre di un crescente esodo del personale. Carenza di truppe e insufficienti stanziamenti finanziari hanno costretto Londra a ritirare dai ranghi due navi da guerra ed entro il 2025 lo stesso destino subiranno anche 30 aerei da caccia. Un rapporto sulle capacità operative delle forze armate britanniche ha riferito che «in caso di una guerra tra il Regno Unito e un avversario di dimensioni simili, le forze armate britanniche esaurirebbero le loro capacità dopo i primi due mesi di combattimento». E Trump ha già minacciato, se diventerà presidente, di togliere all’Europa l’ombrello della Nato. C’è di che preoccuparsi”.

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