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Kristalina Georgieva (direttrice Fmi): «Draghi importante per guidare la ripresa economica europea. Essenziale che Italia riduca debito pubblico»

«Draghi è un bene ma l’Italia tagli il debito. Servono stimoli economici fino alla ripresa». Così la pensa Kristalina Georgieva, direttrice dell’Fmi, intervistata da Paolo Mastrolilli per La Stampa.

«Vorrei iniziare augurando a Mario Draghi e alla sua squadra un grande successo, non soltanto per portare l’Italia fuori dalla crisi, ma anche nell’assumere la presidenza del G20, guidando la ripresa economica in Europa e non solo. “Whatever it takes” è diventata una tendenza in tutto il mondo. Ed è giusto così. Ci stiamo riprendendo dalla peggiore recessione dalla Seconda guerra mondiale. Ma sarà un’ascesa lunga e incerta. La maggior parte del mondo sta affrontando una lenta distribuzione dei vaccini, e le prospettive di ripresa stanno divergendo pericolosamente tra i paesi. Il rischio è che mentre le economie avanzate e alcuni mercati emergenti si riprendono più rapidamente, la maggior parte dei paesi in via di sviluppo stagni. Anche all’interno dei paesi la disuguaglianza sta aumentando. Quindi la mia più profonda preoccupazione è che il “Great Lockdown” del 2020 potrebbe trasformarsi nella “Grande Divergenza” nel 2021 e oltre».

Secondo Georgieva, Draghi ha il compito di trasformare l’Italia in un Paese più dinamico e competitivo. «Di fronte ad una crisi straordinaria, il governo italiano ha risposto con misure straordinarie per proteggere le vite umane, e sostenere famiglie e imprese. Ciò ha portato ad una ripresa dell’attività economica eccezionalmente forte la scorsa estate. E un miglior adattamento alle limitazioni della mobilità, durante la seconda ondata di infezioni, ha portato ad un calo della produzione inferiore al previsto alla fine del 2020. Sebbene le prospettive per l’economia italiana siano migliorate, è fondamentale mantenere un sostegno fiscale ben mirato fino a quando la ripresa non sarà saldamente ristabilita. Nel frattempo, il debito pubblico in proporzione al Pil è aumentato, a causa della risposta fiscale dell’Italia alla crisi, e delle significative perdite di produzione ed entrate. Lo stesso vale per la maggior parte delle altre economie avanzate del mondo, sebbene Roma sia entrata nella crisi con un livello di debito pubblico già elevato».

Importante sarà rilanciare il Paese con il Recovery Plan, ma anche contenere il debito pubblico, che viaggia su livelli altissimi. «È quindi essenziale che l’Italia metta in atto un piano di bilancio a medio termine credibile, per ancorare una strategia di riduzione del debito sostenuta da riforme economiche, che stimolino la produttività e la crescita a lungo termine e rendano il bilancio più efficiente. Ciò sarebbe particolarmente utile per i giovani, che trarrebbero vantaggio da una maggiore spesa pubblica per l’istruzione e da migliori opportunità di lavoro. Inoltre, cogliendo le opportunità fornite dai rendimenti obbligazionari storicamente bassi e dalle risorse della Next Generation EU, l’Italia può trasformare la sua economia e colmare le lacune esistenti nelle infrastrutture digitali, verdi e sociali».

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