Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[Il reportage] La vita da prigionieri dei malati di Covid a Shanghai. Il racconto degli italiani

Torna il lockdown per i cittadini di Shanghai. Ma soprattutto la paura della stretta del governo cinese. La paura di contagiarsi e finire nei centri di quarantena, ma anche di restare chiusi in casa senza cibo e acqua potabile, o addirittura di vedersi portar via gli animali domestici.

La metropoli è in lockdown dal 28 marzo, e i suoi 25 milioni di abitanti escono solo per il tampone obbligatorio. La città con il porto più grande del mondo è paralizzata – e con lei un pezzo dell’economia cinese – per l’obiettivo Covid-zero perseguito dal governo. Lo stesso che ora rischia di congelare anche Pechino.

Il racconto del nuovo lockdown

Daniela è al 26esimo giorno di lockdown e al sesto di tampone quotidiano. Si è trasferita a Shanghai quattro anni fa insieme al marito, ingegnere di una multinazionale, e ha trovato «un buon lavoro» come personal trainer in una palestra. Entrambi di Torino, giovani, avevano in programma di restare almeno fino alla fine del 2023, ma adesso puntano a trovare un altro lavoro per poter andare via quanto prima. «È una situazione surreale. Ho sempre il timore di restare senza cibo o acqua potabile», racconta all’ANSA.

Di tanto in tanto arriva il furgone con le provviste del governo, oggetto di baratto tra condomini, e dai gruppi d’acquisto si riesce a recuperare qualche verdura. Ma l’approvvigionamento è incerto. «Ho fatto la lista di ciò che ho in frigo e in freezer, razionando giorno per giorno», dice mostrandola in foto. Non è una lista lunga. Si spera che anche il lockdown non si protrarrà ancora per molto. Oggi Shanghai ha registrato 52 decessi e 17mila positivi, in calo rispetto ai 19.500 del giorno prima. A Pechino i casi sono solo 32 ma la capitale – sottoposta ai test a tappeto e alle prime chiusure – teme la stessa sorte, e i suoi cittadini stanno prendendo d’assalto i supermercati per farsi trovare pronti.

Daniela, che condivide la casa anche con tre gatti, per ora si sente fortunata: «siamo lontani da sfratti forzati, lontani da animali domestici uccisi perché ritenuti fonte di contagio, siamo all’interno di un complesso residenziale di medie dimensioni che collabora magnificamente per non far mancare cibo e medicinali, e se manca qualcosa c’è chi è pronto a donare parte delle proprie scorte. Ma le testimonianze video di ciò che sta accadendo in altre zone della città» sottolinea «rivelano ben altre realtà».

I centri di quarantena e le proteste

«Chiunque risulta positivo, anche se asintomatico, viene portato in centri di quarantena, con nessuna informazione chiara, in condizioni terribili». E così anche tra l’obbediente popolo cinese c’è chi prova a protestare, come mostrano alcuni filmati che rimbalzano sulla piattaforma WeChat. «Ma c’è disinformazione e c’è paura delle conseguenze» osserva Daniela. «Gli hashtag di protesta sulle piattaforme cinesi sono stati censurati».

In questa situazione il Consolato italiano si è distinto in positivo: «offre supporto nel caso si contragga il Covid, negoziando condizioni decenti di detenzione in quarantena», spiega Daniela. «Ha fornito i contatti di volontari che aiutano nell’acquisto di cibo, per le cure veterinarie, vari numeri di emergenza». Tuttavia «se io o mio marito risultassimo positivi, i nostri gatti sarebbero in serio pericolo. È successo che gli animali siano stati soppressi. Più spesso vengono lasciati soli, a rischio di morire di fame».

Proprio i gatti trattengono la coppia a Shanghai. «Servono almeno 4-5 mesi per ottenere i documenti necessari per poter partire con loro. I cittadini statunitensi fino all’8 maggio possono rientrare in Usa con le famiglie, animali inclusi, senza bisogno di questi documenti. Per noi non è così. Quindi, appena finirà questa pazzia, inizieremo le procedure per richiederli e potercene andare tutti insieme». 

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.