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Il Fisco cerca coperture, si inizia dalle misure a costo zero | Lo scenario

Delega fiscale a caccia di coperture.

Dopo la Nadef, l’impegno del governo nel fare i conti non riguarda solo la manovra.

Il pacchetto è più ampio, con la riforma che viaggia di pari passo con la legge di bilancio.

In tempi di magra, l’intenzione sarebbe quella di iniziare proprio dagli interventi che non necessitano di risorse.

Al di là del taglio del cuneo e del contestuale, ormai più che probabile, accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, i decreti delegati dovrebbero partire dalla revisione delle tipologie di accertamento e dal concordato preventivo biennale, misura centrale per il viceministro delle Finanze Maurizio Leo, ritenuta fondamentale per rilanciare la compliance.

Sul tavolo del Mef ci sono gli esiti del lavoro delle tredici Commissioni incaricate di mettere a punto le proposte per i decreti delegati.

Come previsto, gli esperti hanno concluso le loro formulazioni il 20 settembre ed ora il ministero sta convocando di volta in volta i membri dei vari gruppi per delineare le misure dei decreti attuativi.

Il lavoro starebbe procedendo ad un buon ritmo ed “è ormai ad uno stato piuttosto avanzato”, spiega chi se ne sta occupando da vicino, soprattutto per le novità procedurali che semplificano e velocizzano il fisco migliorando il rapporto con il contribuente, senza necessità di ricorrere a nuova spesa pubblica.

Non mancano però anche ipotesi di lavoro da quantificare con attenzione.

In valutazione c’è la razionalizzazione del sistema dei fringe benefit, come ribadito dalla sottosegretaria al Mef Sandra Savino, ma ci sarebbe anche l’introduzione di una cedolare secca sugli affitti commerciali, misura apparentemente costosa, ma che potrebbe anche portare ad un’emersione positiva per le finanze pubbliche.

L’idea, a dire il vero non nuova, sarebbe quella di introdurre un’aliquota al 21%.

Ma nei piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti si scenderebbe al 15% per contrastare le chiusure dei negozi di prossimità nei centri già a rischio di spopolamento.

Sullo sfondo rimane poi il grande capitolo agevolazioni fiscali.

Come certificato anche dagli allegati alla Nadef, il numero resta spropositato: un ginepraio di oltre 620 sconti in cui non sembra facile mettere mano.

La riorganizzazione figura però tra i punti della delega e, come sottolineato da Leo, l’obiettivo sarebbe quello di ottenerne tra 800 milioni e 1 miliardo.

I conti si faranno alla fine ma, secondo indiscrezioni giornalistiche degli ultimi giorni, non si esclude un taglio lineare, abbassando l’asticella del reddito oltre il quale non si gode più di detrazioni da 120mila a 100mila euro.

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