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Ignazio Masulli (storico): «Non si può governare un paese come un’azienda»

Lo storico Ignazio Masulli sottolinea che «dirigere un’impresa o un’organizzazione, per quanto grande ed importante, è altra cosa che governare un paese».

«Un paese – afferma – è una formazione storico-sociale e naturale che ha tutta la complessità di un organismo vivente». «La capacità politica di governare deve basarsi sulla comprensione profonda di ogni dimensione umana e ne deve essere partecipe, perché il suo compito fondamentale è favorirne l’evoluzione migliore. Per farlo occorrono particolari attitudini e doti di saggezza e giustizia, che devono essere riconosciute e apprezzate dai concittadini».

La pandemia in corso, «che ha seminato finora 2 milioni e 423 mila morti accertati», viene combattuta invece «con la stessa logica e mezzi del profitto di aziende private».

La domanda da porsi secondo Masulli quindi è: «fino a quando dovremo sottostare alla logica meramente utilitaria, contingente, parziale, e perciò irresponsabile, portata all’esasperazione dai gruppi dominanti del tardo capitalismo?» si chiede in un suo intervento sul quotidiano Il Manifesto.

«Ormai migliaia di movimenti ecologici, pacifisti, femministi, in difesa dei diritti umani, contro ogni forma di disuguaglianza e discriminazione sono attivi in ogni parte del mondo. Si battono contro le sempre più stridenti e minacciose contraddizioni del sistema. Occorre che tale consapevolezza lieviti fino all’affermazione di una nuova razionalità storica basata su un rovesciamento di paradigma».

«A lungo i nostri comportamenti sono stati soggiogati da una costruzione piramidale della società governata dal potere che ne stava al vertice. Una delle conseguenze e funzioni di questa geometria deforme è stata l’aggressività rivolta verso ogni possibile minaccia proveniente dall’ambiente esterno o interno».

«Tra l’altro, – conclude – ciò ha reso quasi totalmente prevalente un atteggiamento volto alla lotta contro la malattia e la morte, piuttosto che alla salvaguardia della salute e della vita».

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