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Guido Carlino (Presidente della Corte dei Conti): «La corruzione rischia di frenare gli investimenti. Ora più che mai il sistema dei controlli pubblici deve assicurare il corretto utilizzo delle risorse»

Il fenomeno della corruzione «esiste ed è molto insidioso. Non si limita a produrre pregiudizi alla competitività del sistema economico ma grava anche sul tessuto sociale, arrivando a costituire un freno agli investimenti e allo sviluppo e a compromettere i diritti fondamentali di ogni singolo individuo, causando anche molto dolore, come nel caso in cui viene minato il diritto alla salute». Lo afferma Guido Carlino, Presidente della Corte dei Conti, in un’intervista al Quotidiano di Sicilia.

Secondo Carlino, un efficace rimedio contro la corruzione «è costituito dalla trasparenza, unitamente alla semplificazione della normativa, dalla effettività degli strumenti di contrasto e dall’educazione alla legalità» Nell’attuale situazione emergenziale, che ha messo a dura prova la finanza e gli equilibri di bilancio degli enti del settore pubblico, i controlli, «sono stati potenziati, soprattutto per rispondere tempestivamente alle emergenze attuali e future di alcuni settori».

Ad imporsi, spiega, è «un rapido consolidamento delle garanzie per i servizi pubblici e le prestazioni amministrative, che costituiscono l’essenza dei diritti sociali, riconosciuti dalla Costituzione, primo tra tutti il diritto alla salute». Ora più che mai «il sistema dei controlli pubblici della Corte dei Conti deve assicurare il corretto utilizzo delle risorse finanziarie rispetto agli obiettivi programmati e in generale il buon andamento amministrativo». Il quadro dei controlli «è in continua evoluzione».

Fin da subito, «in osservanza alla normativa emergenziale, nel rispetto del distanziamento sociale, abbiamo previsto efficaci modalità di svolgimento, mediante collegamento da remoto, delle udienze, delle adunanze e delle camere di consiglio». La Corte «intende essere vicina alla collettività, a garanzia della legalità economico-finanziaria e del corretto uso delle risorse dei contribuenti».

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