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Germano Guerra (Università del Molise): «Il test di ammissione a medicina a numero chiuso non va demonizzato»

La salute è una priorità che rimane costante nel tempo, per questo è necessaria «una buona formazione di professionisti della salute». Lo ha detto Germano Guerra, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università del Molise, questa mattina in occasione della prova di accesso al primo anno del corso di laurea. All’ateneo molisano sono 332 i candidati. Mancano medici, ma resta il numero chiuso.

«Mancano medici ma non in numero assoluto» ha sottolineato Guerra all’ANSA «mancano rispetto alla distribuzione territoriale, anche io sono figlio del numero chiuso, a mio avviso va riorganizzato il sistema soprattutto su base territoriale perché il numero chiuso è ancora in grado di soddisfare le esigenze, bisognerà solo razionalizzarlo. Non sono per demonizzare il numero chiuso piuttosto che il numero aperto» ha aggiunto «la verità è che se facciamo entrare indiscriminatamente succede come prima del mio ingresso a Medicina, i ragazzi poi hanno una formazione difficoltosa perché al letto di un paziente una cosa è far arrivare dieci ragazzi per formarli, se sono cento o due è diverso. Si può sicuramente trovare una forma di compromesso anche per questo».

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