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Francesco Grillo (economista): «Tecnologie e flessibilità per qualificare e ridurre la spesa pubblica»

Servono «tecnologie e flessibilità» per qualificare e ridurre la spesa pubblica. Questo secondo Francesco Grillo, che cita il premio Nobel Milton: “Il più grosso problema di un Paese democratico è tenere sotto controllo quanto il governo spende”.

«Friedman fu, probabilmente, quello che con maggior lucidità riuscì a catturare uno dei più grandi paradossi della storia», scrive su Il Messaggero. «I motivi per i quali l’ascesa della spesa pubblica è irresistibile in Paesi di democrazia liberale sono – secondo l’Economist – sostanzialmente tre. L’influenza dei burocrati che sono – per motivi ovvi – la lobby più vicina a chi fa le leggi e tendono ad orientarne le decisioni verso scelte che ne aumentano potere e capacità di spesa».

«Gli elettori che ovviamente premierebbero chi spende per soddisfare richieste che vengono da uno specifico gruppo e che, però, non ugualmente si sentono toccati da tasse che colpiscono tutti. E, infine, la circostanza che la spesa pubblica riguarda servizi – la sanità e l’educazione, ad esempio – dei quali cresce naturalmente la domanda ed è difficile aumentarne la produttività: un medico non può aumentare il numero di pazienti che visita in un’ora, mentre un operaio può senz’altro moltiplicare il numero di pezzi che produce nello stesso tempo».

«In effetti» sottolinea Grillo «tutti e tre i fattori possono essere disinnescati utilizzando, in maniera intelligente, tecnologie e flessibilità. Certo di Stato c’è ancora bisogno e di più politica avremmo bisogno per regolare quella tecnologia che può aumentare la produttività persino degli ospedali e della scuola. E, tuttavia, se l’ascesa della spesa pubblica continuasse senza freno un’economia dipendente troppo dallo Stato può portare ad un’implosione dello Stato stesso».

«Ciò vale in maniera netta per un Paese – l’Italia – che si trova a gestire un piano di trasformazione (il Pnrr) senza poter aumentare – come ha avvertito la Commissione qualche giorno fa – la spesa ordinaria necessaria per realizzarlo. Sono tempi questi che portano ad una ridefinizione del concetto stesso di Stato, così come di mercato che né i vecchi socialisti, né i liberisti puri saprebbero riconoscere. Il “leviatano” che domina il mondo è un animale strano che deve però assolutamente ridurre nel tempo la sua dimensione e aumentare la sua intelligenza».

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