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Giovanna Gigliotti (Ad UniSalute): «Aumenta l’attenzione degli italiani per la salute, polizze e assicurazioni»

Con l’emergenza sanitaria è aumentata l’attenzione degli italiani per la salute, ma anche sigli investimenti in polizze e assicurazioni. Il bisogno sanitario è salito nelle priorità delle famiglie italiane, e non solo per i timori di contagio, ma anche per le fragilità mostrate dal Sistema Sanitario Nazionale conseguenti a questo evento straordinario, che hanno comportato ad esempio un significativo e generalizzato allungamento dei tempi di attesa per la fruizione di prestazioni non collegate al Covid.

Secondo i calcoli del Crems (centro di ricerca in economia e management in sanità dell’università Carlo Cattaneo) in assenza di provvedimenti mirati, la durata della lista di attesa dal Covid in avanti si attesta dai 3 ai 4,1 mesi. In questo contesto, le scelte assicurative delle famiglie italiane si stanno orientando in maniera crescente verso il comparto salute, anche per poter più agevolmente utilizzare le prestazioni della sanità privata che in Italia ammonta a 40 miliardi annui di cui solo il 10% è intermediato da forme di sanità integrativa, mentre ben 36 miliardi vengono sborsati di tasca propria dai cittadini.

«Molti italiani hanno accumulato risparmi e in molti li stanno destinando anche a coperture salute e malattia dove stiamo lavorando per fornire un’offerta retail più accessibile», spiega Giovanna Gigliotti, chief life & health officer di UnipolSai e ad di UniSalute che spiega come le coperture integrative oggi siano un vantaggio per i lavoratori che possono contare sulla mutualità tipica delle coperture “collettive”, che rappresentano infatti il 70% dei premi raccolti dal ramo malattia.

Complessivamente il mercato della sanità integrativa, secondo gli ultimi dati disponibili, conta infatti 13,2 milioni di beneficiari con un ruolo preponderante dei fondi sanitari integrativi che ne coinvolgono il 45%. Seguono le polizze collettive con il 37% e le polizze individuali il 18%. E anche negli accordi collettivi e nel welfare le coperture assicurative sono sempre più richieste. Il Rapporto Welfare Index Pmi 2021 promosso da Generali Italia ha infatti rilevato che per affrontare la pandemia le 6mila Pmi coinvolte nella ricerca hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale in ambito sanitario: dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%).

Tuttavia è vivace anche la domanda del settore privato. «Le polizze retail hanno spesso costi importanti per le famiglie e rischiano di restare elitarie», afferma Gigliotti che nei mesi scorsi ha presentato con UnipolSai la polizza Salute 360° concepita in maniera modulare, con programmi di prevenzione e la possibilità di integrare pacchetti aggiuntivi quali oncologia, grandi interventi e odontoiatria.

Si va da soluzioni base a prodotti più articolati in base alle esigenze, al bisogno e alla capacità di spesa. «Ma anche l’offerta di prodotti individuali UniSalute è in continua evoluzione e oggi sono allo studio nuovi prodotti che intercettano i bisogni di specifici target di clientela: dagli over 65 agli sportivi, dal mondo delle donne a quello della famiglia», spiega Gigliotti.

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