“Voglio ripartire dalle periferie, non solo quelle geografiche. Dobbiamo ricominciare dai nostri giovani che emigrano, per studiare o per lavorare. E dalle disuguaglianze che frenano tutto il sud”: a dirlo, in un’intervista a “La Repubblica”, il neocandidato sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, sostenuto da Pd e M5S.
Inizialmente Manfredi si era smarcato, poi è stato convinto dal “Patto per Napoli”, l’impegno per la città e per i Comuni a rischio dissesto, sottoscritto da Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza di Leu. “Nel Patto ci sono risposte ad alcune mie richieste. Questa però – assicura l’ex ministro dell’Università – non è la partita mia, o del Pd e dei 5S. Questa è una grande sfida collettiva. Perciò, accanto alla gratitudine per la stima di due importanti leader e di tutta la coalizione, metto le parole di incoraggiamento e fiducia che vengono da tanti cittadini. Devo e voglio ascoltare. Molto, tutti. Perché per agire ed incidere su una città splendida e difficile come Napoli, c’è davvero bisogno di una grande partecipazione civile”.