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Gaetano Manfredi (ministro Università): «Riapriamo in sicurezza: raggiunto un equilibrio»

Si riapre in sicurezza. È l’assicurazione spesa dal ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, sulla ripartenza dell’anno accademico con le aule piene a metà per garantire il distanziamento. “Abbiamo raggiunto un equilibrio tra l’esigenza della riapertura e la sicurezza”
“È il massimo che si può fare oggi – spiega Manfredi – la ripresa dell’attività didattica non poteva prescindere dalla necessità di convivere con la pandemia. Ci sono università prestigiose come quelle inglesi e Harvard che continueranno con le lezioni a distanza. Noi abbiamo raggiunto un equilibrio tra l’esigenza della riapertura e la sicurezza. L’università è pronta a ripartire”. Con le aule piene a metà, per garantire il distanziamento: “Intanto è un ritorno in università – sottolinea il ministro – è un segnale di ripartenza. Al tempo stesso dovevamo venire incontro ad esigenze diverse, come quelle dei fuorisede che potranno avere difficoltà a muoversi o degli studenti stranieri. Importante era garantire a tutti la continuità didattica, così come è stato fatto a di stanza durante il lockdown. Di qui la scelta di una didattica mista che riporta gli studenti in aula, perché questo è il senso dell’università, dando anche l’opportunità di seguire le lezioni”.
La mascherina sarà obbligatoria per gli studenti anche durante le lezioni: “Non sono bambini – dice Manfredi – ma ragazzi già adulti, possono sopportare il dispositivo. Confidiamo nel loro senso di responsabilità. Questo ci consente di poter garantire la massima sicurezza in aula. Per decomprimere l’affollamento l’indicazione che diamo agli atenei è anche ad estendere la durata dell’attività didattica dalla mattina alla sera e al sabato”. Sulle nuove iscrizioni, Manfredi spiega che “i dati sono incoraggianti, gli iscritti nei corsi a numero programmato sono gli stessi dello scorso anno in alcuni atenei che hanno aperto le iscrizioni dal primo agosto. Dobbiamo aspettare ottobre, ma ad oggi non si registrano crolli nemmeno nelle pre-iscrizioni degli studenti stranieri, in alcuni casi addirittura superiori del 50%. Dobbiamo capire quanto queste poi si concretizzeranno in iscrizioni. Ma complessivamente – conclude Manfredi – sono moderatamente fiducioso”.

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