È urgente cambiare la normativa per l’assegnazione dei lavori pubblici, altrimenti le risorse europee del Recovery Plan saranno a rischio.
Lo sostiene il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, secondo cui «l’Europa ci assegna questi soldi, 50 miliardi solo alle opere pubbliche, solo dopo un’attenta analisi costi-benefici. Bruxelles vuole vedere quelle opere realizzate entro il 2026, quindi domani. Il 70% delle risorse va impegnato entro il 2022. Con la nostra macchina dello Stato rischiamo di perdere tutti i soldi».
Per semplificare le procedure, spiega Buia in un’intervista sul Corriere della Sera, finora si è fatto «poco e male. Anzi, con l’ultimo decreto semplificazioni abbiamo introdotto una deregulation. Non c’è più visibilità pubblica dei bandi sotto soglia, meno di cinque milioni. C’è un’asimmetria informativa: come fanno le imprese a sapere se un Comune ha indetto una gara da un milione? E anche per quelle sopra soglia c’è un uso spropositato di procedure negoziate senza bando. Abbiamo smontato la concorrenza e si è ridotta la partecipazione».