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Francisca Parrino (project manager Audiovisiva): «Con Audiovisiva valorizziamo cultura italiana, con lo strumento ideale: il documentario»

Cultura e accessibilità. Da queste due parole nasce il progetto Audiovisiva, una piattaforma streaming on demand che riunisce e rende disponibile una selezione di documentari sui protagonisti della cultura italiana del XX e XXI secolo. Tre donne alla guida del progetto: Barbara Carneglia, Alessandra de Antonellis e Francisca Parrino, intervenuta, quest’ultima, ai microfoni di askanews.

«Audiovisiva è nata proprio dall’idea che la cultura italiana di cui tanto si parla, spesso non viene valorizzata dal racconto che si fa dei contenuti, dei protagonisti, di chi realmente la produce la cultura. E quindi abbiamo pensato che il documentario fosse lo strumento ideale per portare un vero approfondimento sui contenuti della cultura italiana».

Il centro dei film è l’incontro con architetti, designer, artisti, fotografi, registi, musicisti, che danno voce a storie, aneddoti, racconti di vita e progetti, in un grande contenitore digitale che guarda all’internazionalità. «Siamo diventati partner della piattaforma americana leader dello streaming educational che offre risorse digitali in modo esclusivo a scuole, università e public library in tutto il mondo. E un’altra strada che abbiamo scelto è quella di distribuire i documentari sui global marketplace, che sono iTunes, Amazon, Google Play», prosegue la cofounder e project manager di Audiovisiva.

Fondata come impresa sociale, Audiovisiva dispone di una library di circa 300 documentari dei quali i primi 40 sono già disponibili per la visione. Un modo anche per pensare diversamente a questo tipo di prodotto, a volte non compresi appieno nella loro rilevanza anche di veri e propri oggetti d’arte. «Il documentario non ha soltanto una funzione di supporto, ma è in sé un bene culturale e una fonte primaria», ha concluso Francisca Parrino. Audiovisiva è «un progetto culturale di sistema», che coinvolge, oltre ai professionisti del settore, anche archivi, fondazioni, festival e musei e vuole rappresentare una modalità nuova di fruizione per il pubblico, nonché una diversa opportunità di visibilità per i documentari.

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