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Giovanni Maria Flick (presidente Corte costituzionale): «L’obbligo vaccinale va previsto pure per gli studenti»

«L’obbligo vaccinale? Nessuna controindicazione. La Costituzione lo prevede». Lo afferma in un’intervista a Viola Giannoli per la Repubblica, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, che si è fatto promotore assieme a una ventina di giuristi di una lettera rivolta al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per una legge sull’obbligo vaccinale nelle scuole.

Professore, come mai questa proposta?

«Non siamo solo giuristi, siamo anche nonni: davanti alle conclusioni Invalsi sugli effetti nocivi della Dad e al desiderio dei nostri nipoti di tornare in classe chiediamo al governo di valutare le condizioni migliori per l’accesso a scuola, sia sul fronte dei trasporti che su quello della presenza in aula per evitare che si contagino. Ecco perché l’obbligo di vaccinazione per studenti e prof».

È costituzionale?

«Sì, sono convinto che lo Stato possa introdurlo legittimamente alla luce dell’articolo 16 della Costituzione, che prevede limiti alla libertà di circolazione per ragioni sanitarie, e dell’articolo 32, che tutela il diritto fondamentale alla salute come interesse della collettività».

Non c’è alcuna compressione della libertà personale?

«Non ne vedo alcuna limitazione. Nel caso della libertà personale, tra Stato e singolo, occorre una duplice garanzia: la legge e l’atto di un giudice. Nel caso dell’obbligo vaccinale è sufficiente la garanzia della legge, sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche. È la scienza, e dunque il Cts, che deve dare alla politica le indicazioni sulla sicurezza dei vaccini. E il legislatore deve poi scegliere gli strumenti per limitare il contagio».

Lo stesso vale per gli studenti?

«Ha sempre funzionato così. Quattro anni fa, davanti a un calo di vaccinazioni, è stato necessario reintrodurre l’obbligo per il morbillo. Altrimenti non si era ammessi a scuola. Solo le persone che per motivi di salute non possono vaccinarsi debbono essere esentate».

Quali possono essere le sanzioni?

«Alcuni lavoristi sostengono che chi non si sottopone al vaccino non deve svolgere mansioni a contatto con le persone. Laddove possibile si può pensare a un impiego alternativo o a congedi temporanei».

L’uso esteso del Green Pass è legittimo?

«Sul Pass c’è un grosso equivoco e si sta facendo l’errore di trasformarlo in una questione politica, come per il ddl Zan o la riforma della Giustizia. Il Certificato serve a far sì che un soggetto che ha adempiuto all’obbligo vaccinale non debba sottoporsi a limitazioni. La libertà di manifestare il proprio pensiero è fondamentale, ma ci sono dei paletti. Se non ti vaccini stai a casa, perché al ristorante c’è chi non vuole correre il rischio di contagiarsi».

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