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Ettore Fortuna (Vicepresidente Mineracqua): «Il comparto delle acque minerali è tra i più sostenibili dell’industria»

Dagli investimenti in tecnologia e innovazione alle rinnovabili, dalla logistica alle sorgenti. Il comparto delle acque minerali «è tra i più sostenibili dell’industria in generale e in particolare dell’industria alimentare». Così all’AdnKronos Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua.

Fortuna sottolinea i continui gli investimenti in eco design per ridurre il peso delle bottiglie, in energie rinnovabili negli stabilimenti, il recupero delle acque reflue, l’utilizzo di vapore autoprodotto, i grandi investimenti in tecnologia e innovazione, l’ottimizzazione della logistica.

Ma soprattutto loro, le sorgenti. «Senza il nostro settore le sorgenti morirebbero», afferma. «Il giacimento – spiega – è un corpo vivo, l’acqua minerale è viva».

«Noi abbiamo un’attività che si chiama “coltivazione della sorgente”, perché la sorgente va coltivata. E questo significa che ci sono squadre di geologi e idrologi con sistemi all’avanguardia che monitorano continuamente qualità e la quantità delle sorgenti, e le leggi regionali indicano i limiti entro i quali si può emungere dal bacino idrografico».

«Questo lavoro di monitoraggio della qualità, è un lavoro di salvaguardia della risorsa – sottolinea il vicepresidente della Confindustria delle acque minerali naturali -. Se uno stabilimento dei nostri chiudesse, interrompendo l’attività di coltivazione della sorgente, dopo 4-5 anni quell’acqua non sarà acqua minerale naturale perché si creerebbe un livello di contaminazione che richiede anni e anni di lavoro per essere rimosso».

Sostenibilità, spiega poi, «significa ridurre le emissioni di CO2. Tra una bottiglia di plastica, una di vetro e una di alluminio, è quella di plastica la più sostenibile perché la bottiglia di plastica ce la produciamo noi in stabilimento partendo da una preforma e un camion con rimorchio che porta le preforme nello stabilimento toglie dalla strada 30 camion con rimorchio di bottiglie di vetro. In più, non utilizziamo l’altoforno, come nel caso del vetro. Insomma, considerando tutti gli aspetti, una bottiglia di plastica è 4 volte più sostenibile di una in vetro, e 4,5 volte di una lattina».

La salvaguardia delle risorse idriche e il rispetto dei contesti ambientali locali vanno di pari passo con la capacità della filiera produttiva delle acque minerali di operare come motore di sviluppo economico ed occupazionale in aree geografiche non industrializzate e periferiche rispetto ai principali distretti industriali.

Il comparto conta oggi circa 130 aziende per oltre 250 marchi e impiega oltre 40mila persone tra addetti e occupati indiretti. Se le restrizioni imposte dalla pandemia hanno penalizzato i canali Horeca e vending (-40% dei volumi), la tenuta è arrivata dal segmento della Grande Distribuzione Organizzata, e dai Discount in particolare. L’export si conferma un importante traino, con 1 miliardo e 700 milioni di litri esportati e un saldo commerciale attivo di 600 milioni di euro.

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