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Ernesto Maria Ruffini: “Sul Fisco alert in prima linea e AI in aiuto dei funzionari” | Lo scenario

“Nel 2023 Entrate e Riscossione hanno recuperato 24,7 miliardi a favore dell’Erario, ai quali vanno aggiunti quasi 7 miliardi per conto di Inps, Inail e altri enti.

Parliamo, nel complesso, di oltre 31 miliardi, una somma analoga a quella di una legge di bilancio, senza contare le minori uscite per lo Stato per effetto dell’attività antifrode.

È la cifra più alta di sempre, che si inserisce in un trend in crescita da anni se si eccettua il biennio pandemico e testimonia l’efficacia del lavoro che stiamo portando avanti.

A mio avviso, è stata decisiva la scelta di puntare sulle lettere di invito alla compliance, che solo nel 2023 hanno consentito di recuperare oltre 4 miliardi, ovvero oltre il 30% in più in un anno senza dover ricorrere a verifiche o accertamenti”.

Lo dice al Sole 24 Ore il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, aggiungendo che “è su questo terreno che deve giocarsi la partita del futuro, anche alla luce delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale: fare in modo che chi ha commesso errori, magari anche in buona fede, possa regolarizzare per tempo la propria posizione”.

In merito ai settori da cui si è recuperato maggiormente, Ruffini precisa che “non è una questione di individuare un settore piuttosto che un altro, perché ogni anno analizziamo le informazioni disponibili nelle nostre banche dati relative a tutti i contribuenti.

Oltre al controllo delle dichiarazioni presentate e alla richiesta di pagamento delle maggiori imposte non versate, l’Agenzia individua le posizioni maggiormente a rischio di evasione.

Al termine di questa analisi viene selezionato un numero di posizioni da sottoporre a verifica, coerentemente con la nostra capacità operativa e fermo restando che le situazioni più gravi vengono comunque sottoposte a controlli più stringenti”.

Le grandi aziende che hanno aderito al regime di adempimento collaborativo, prosegue, “adesso sono in tutto 111.

Parliamo di un pezzo rilevantissimo dell’economia nazionale, da cui derivano per lo Stato quasi 7 miliardi di entrate e per le imprese la possibilità di confrontarsi costantemente con l’agenzia delle Entrate.

A conferma dell’attrattività dell’istituto, ci sono altre 35 istanze in corso di istruttoria e con la progressiva riduzione della soglia di ingresso ci attendiamo un significativo incremento dei numeri”.

A proposito delle diverse misure di chiusura agevolata, “gli incassi relativi alle due ultime rottamazioni ammontano a 4,3 miliardi (in relazione alle sole entrate erariali), in larghissima parte relativi alla quater.

A questa somma si aggiungono circa 600 milioni riferiti alla definizione delle liti pendenti e più di 200 milioni relativi alla pace fiscale, per un totale di oltre 5 miliardi su quasi 25 di recupero complessivo.

Queste misure, è bene sottolinearlo, hanno inciso solo su sanzioni e interessi, garantendo il pagamento integrale delle imposte originariamente richieste dallo Stato”.

“Man mano che aumentano le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, anche il fattore umano diventa sempre più rilevante ed è per questo che stiamo procedendo alla selezione di nuovi profili professionali.

Il programma di potenziamento degli organici, grazie al quale potremo contare entro fine 2025 su circa 11mila nuove risorse, sta consentendo di disegnare l’Agenzia del futuro, in cui saranno sempre più presenti analisti dei dati, statistici, esperti di privacy e di sicurezza informatica”, prosegue, precisando che “la più grande banca dati pubblica del Paese, l’Anagrafe tributaria, ogni anno riceve miliardi di informazioni, sottoposte a diverse fasi di controllo.

Per utilizzare questa massa di informazioni occorre l’uso di software specialistici che consentono l’applicazione di tecniche di intelligenza artificiale come l’auto-apprendimento o la network analysis.

Ma voglio dire molto chiaramente che queste tecnologie si inseriscono in una fase preistruttoria e non sono destinate in alcun modo a sostituire le valutazioni del personale addetto alle attività di accertamento.

Né, a maggior ragione, verranno utilizzate per la creazione dei provvedimenti impositivi”.

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