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Enrico Giovannini (Ministro Infrastrutture): «Nel PNRR un investimento di proporzioni senza precedenti per il Sud»

Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, in un’intervista a Il Mattino, rilancia il sistema dei trasporti al Sud, a cominciare dall’Alta velocità, attraverso i fondi europei del Pnrr, che prevede l’investimento al Sud del 56% delle risorse totali del Recovery fund assegnato all’Italia, per arrivare anche a un confronto sullo Stretto, dopo la relazione chiesta al Parlamento. Il punto è ora rispettare i tempi e le procedure  previste dal’Ue. “Siamo in presenza di un investimento di proporzioni senza precedenti, che avrà importanti effetti  sull’occupazione, di una grande opportunità per ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud e anche tra aree urbane e interne – dice Giovannini – Impossibile accusare il governo di disattenzione verso il Mezzogiorno. Per gli investimenti sulla mobilità, la parola chiave è interconnessione, per migliorare la qualità della vita delle persone e aumentare la competitività dei territori”.

Con particolare attenzione per il rispetto della sostenibilità ambientale: ”Utilizzeremo le migliori pratiche metodologie per ridurre l’impatto sugli ecosistemi. A parità di infrastruttura, si preferiranno le imprese che privilegeranno  l’economia circolare. Sarà una svolta enorme rispetto al passato”.    

Oltre alla Napoli-Bari, quante e quali delle opere più significative previste per l’Alta velocità al Sud, e non solo,  verranno portate a termine entro il 2026? “Alcuni lotti  funzionali dell’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria – risponde Giovannini – Sappiamo che con le sole risorse del Pnrr non si potrà completare l’intera tratta, ma lo si farà entro il 2030 con quasi 10 miliardi integrativi stanziati dal governo. Ho già trasmesso al Parlamento lo studio di fattibilità che prevede come prioritari i due lotti funzionali, Battipaglia-Praja e Praja-Tarsia, che includono tra l’altro la bretella per Matera e Taranto, e con essi il collegamento ferroviario tra il porto di Gioia Tauro e la rete ferroviaria nazionale, superando gli attuali limiti nel trasporto dei container dovuti all’ampiezza delle gallerie. Questi tre interventi saranno portati a termine entro il 2026”.    

Quanto al Ponte sullo Stretto, Giovannini afferma: “La Commissione istituita dall’ex ministra De Micheli per  l’attraversamento stabile dello Stretto ha ultimato i suoi lavori e, come annunciato dal presidente Draghi, la relazione  verrà inviata quanto prima al Parlamento. La mancata inclusione dell’opera nel Pnrr dipende dal fatto che i tempi a disposizione per realizzarla, entro cioè il 2026, sono troppo brevi. Questo non vuol dire che, se si decidesse di procedere, non si possano usare altri fondi. La Commissione ha preso in esame diverse tipologie di tunnel e di ponti: sulla base di questo lavoro si aprirà un dibattito politico e pubblico e si esamineranno tutti gli aspetti legati alla fattibilità, non solo economica”.    

Quanto alla scelta di ricorrere ai commissari per accelerare i cantieri, il ministro che, malgrado le norme consentano ai  commissari una forte accelerazione, questo non significa che si possono evitare le procedure di valutazione ambientale, delle sovrintendenze e della sicurezza. “I commissariamenti risolvono una parte dei problemi. E qui il tema si intreccia con quello più generale delle semplificazioni delle procedure previsto dal Pnrr”.    

Un altro nodo riguarda il Codice degli appalti: “Verrà rivisto complessivamente con una legge delega, com’è stato  annunciato. Ma occorrerà del tempo e nel frattempo le opere del Pnrr devono partire. Occorreranno perciò norme specifiche di cui potranno giovarsi anche gli interventi previsti nel Pnrr, ma non solo: per realizzare velocemente gli interventi serve anche una Pubblica amministrazione rafforzata numericamente e soprattutto tecnicamente, come avverrà presto con le 2.800 assunzioni al Sud già previste. La preparazione dei bandi e il controllo sulle opere saranno decisivi e questo non ha nulla a che vedere con il Codice degli appalti’.

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