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Ecco le nuove missioni militari dell’Italia: dall’Ucraina alla Libia | Lo scenario

Tre europee: Ucraina, Libia e Niger. Una bilaterale, in Burkina Faso.

Sono le quattro novità contenute nella delibera sulla prosecuzione delle missioni internazionali nel 2023 approvata dal Consiglio dei ministri.

Il provvedimento andrà quindi alle Camere per l’esame.

E l’Ucraina è naturalmente in primo piano.

Militari di Kiev sono già stati in Italia per addestrarsi e l’attività continuerà in questi mesi.

Roma parteciperà inoltre al piano per aumentare la produzione di munizioni di artiglieria, portandola ad un milione di colpi l’anno.

C’è poi l’Africa, dove si punta a frenare l’influenza russa delle milizie Wagner.

Oggi, intanto, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è volato in Iraq per salutare il contingente nazionale impegnato nella Training mission Nato.

Attualmente circa 10mila militari italiani partecipano a 37 operazioni internazionali in 25 Paesi.

Le 4 nuove missioni, dunque.

Quella europea Eumam – l’Italia è presente insieme ad altri 23 Paesi – si propone di “rafforzare la capacità delle forze armate ucraine di difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale e di scoraggiare e rispondere a possibili future offensive militari da parte della Russia e di altri potenziali aggressori”.

Tutte le attività si svolgono sul suolo Ue.

Finora, 24 Stati membri dell’Unione hanno offerto moduli di formazione e personale.

L’obiettivo è quello di addestrare entro la fine nell’anno 30mila soldati, che devono padroneggiare gli armamenti ricevuti dall’alleanza internazionale per contrastare l’avanzata russa.

L’addestramento è supportato “dalla fornitura di attrezzature per scopi letali e non letali alle forze armate ucraine”.

Dalla Difesa italiana non sono trapelate informazioni sull’attività di formazione svolta.

Tra le indiscrezioni filtrate c’è quella di un ciclo di formazione svolto da militari ucraini alla caserma Santa Barbara di Sabaudia (Latina), sede del Comando artiglieria controaerei dell’Esercito, per fare pratica sul Samp-T, il sistema anti-missile che a breve dovrebbe essere inviato a Kiev.

Ma non c’è solo l’addestramento.

Eumam contiene anche un piano in tre fasi per fornire a Kiev un milione di colpi di artiglieria.

Finora la Ue ha fatto il primo passo stanziando un miliardo di euro per i più immediati bisogni delle forze armate ucraine.

E l’Italia è nel gruppo dei primi 11 Paesi identificati dalla Commissione europea per contribuire da subito al piano.

Allo scopo di aumentare la produzione di munizioni potrebbero essere usati anche fondi del Pnrr.

Altra missione europea cui l’Italia si impegna a partecipare è Eubam, che si propone di supportare la Libia nel controllo dei suoi confini, terrestri e marittimi.

Roma è presente da tempo nel Paese nordafricano con una propria missione di assistenza e supporto, Miasit, forte di 400 unità di personale.

Dai flussi migratori all’energia, la Libia è centrale per gli interessi italiani.

È europea anche la terza nuova missione della delibera.

Eupm, per il partenariato militare in Niger, altro Paese chiave per la gestione della migrazione.

Infine, c’è una nuova missione bilaterale di supporto al Burkina Faso.

Si tratta di un’altra area di crisi dove il rischio jihadista si mischia alla penetrazione delle milizie Wagner, contribuendo alla destabilizzazione di una vasta area del continente africano.

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