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Ecco la manovra per i redditi bassi, tra fisco, cuneo e nido | L’analisi

Quella varata dal Consiglio dei Ministri è una manovra che punta ad aiutare soprattutto i redditi medio bassi, tra nuova modulazione delle aliquote Irpef e conferma del taglio del cuneo fiscale per il 2024. La legge di bilancio viaggia di pari passo con i primi due decreti attuativi della delega fiscale che avviano, oltre alla riforma delle aliquote Irpef, un nuovo modello di Ires per agevolare le assunzioni e la global minimum tax per le multinazionali.

In totale i due provvedimenti valgono circa 28 miliardi, 24 destinati alla manovra e il resto per la rimodulazione del fisco. La copertura delle misure viene ottenuta tramite 15,7 miliardi di scostamento di bilancio, 5 miliardi di tagli – in particolare alle attività dei ministri – 2,6 di rimodulazione delle spese, e aumento delle accise sui tabacchi. Tra le misure più caratterizzanti il sostegno alla natalità e alle famiglie numerose, con la gratuità del nido per i secondi figli e gli sgravi per le aziende che assumono madri con almeno due figli.

Detrazioni anche per chi assume a tempo indeterminato giovani, residenti nelle regioni meno sviluppate ed ex percettori di reddito di cittadinanza. Ci sono poi fondi per il rinnovo dei contratti della Pa, a partire dal comparto sicurezza e da quello sanitario, e la conferma dei bonus sociali energia e della Social Card per gli acquisti alimentari e di carburante. E la previsione di spesa pluriennale di 12 miliardi per realizzare il Ponte sullo stretto. Diminuisce il canone Rai accreditato nella bolletta energetica, che passa da 90 a 70 euro all’anno. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ripete il suo mantra: è una manovra che «conferma l’impostazione seria prudente» nell’approccio alla finanza pubblica, in cui l’extradeficit viene usato per dare «sollievo a redditi medio-bassi».

Il titolare del Tesoro ricorda che il «peso del debito pubblico» si fa sentire e che per racimolare i fondi il Mef è ricorso a una “spending review significativa” che ha portato a «dare schiaffoni ai ministri per aiutare i redditi medio bassi». Le opposizioni bocciano la manovra appena approvata dal governo: la segretaria del Pd Elly Schlein parla di testo «senza visione che non migliorerà la vita agli italiani», il leader del M5s Giuseppe Conte di finanziaria «dannosa che non prevede nulla contro il caro vita», mentre Carlo Calenda di Azione giudica il provvedimento «populista e pericoloso, lo pagheranno i cittadini». Di seguito le principali misure contenute nella legge di bilancio, che ha numerosi collegati con leggi delega, e nel Dl Fiscale. 

Cuneo fiscale

Con la manovra appena varata circa dieci miliardi vengono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). A questa misura si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. Un provvedimento finanziato con 4,3 miliardi.

La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef, calcola il Mef, avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui). Scatta anche l’innalzamento per i dipendenti della no tax area a 8500 euro. Ai fini dell’Irpef, per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a euro 50.000 l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda, è diminuito di 260 euro. Novità in arrivo anche per le partite Iva: fino a 170 mila euro stop al maxi-acconto di novembre, si passa a rate nei mesi successivi, non pagheranno più in anticipo le tasse.

Sostegno alle famiglie numerose

In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Viene confermata la carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e vengono stanziate risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti. Rafforzato il bonus asili nido. Arriva una decontribuzione a salire per le imprese che assumono madri che hanno due figli fino all’età di 10 anni e per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni.

Contratti Pa e sanità

Tra gli altri provvedimenti della manovra 7 miliardi di euro sono destinati per il rinnovo dei contratti della Pa scaduti, a partire da quelli del comparto sicurezza, con 2,5 miliardi per il personale medico-sanitario. Alla sanità nel suo complesso vanno 3 miliardi per il 2024 e 4,2 a decorrere dal 2026. Dal 1° gennaio 2024 è prevista l’entrata in vigore della global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. 

Imprese

In manovra viene confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2 mila euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a 1000 euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). Previsti anche per il 2024 incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell’assegno di inclusione e i giovani. Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo. 

Reshoring in Italia

Alle imprese e attività produttive che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuta una tassazione agevolata: riduzione del 50% delle imposte sui redditi. L’agevolazione si applica nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi. Per poter beneficiare dell’agevolazione l’attività deve essere stata svolta in precedenza in un paese diverso da uno Stato UE o appartenente allo Spazio Economico Europeo. Per evitare delocalizzazioni, l’impresa dovrà restituire quanto ricevuto, pagando anche gli interessi, se decide di trasferire l’attività in un altro Stato durante il periodo in cui beneficia dell’agevolazione e nei successivi 5 anni. 

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