Tutto parte dal decisore politico, che vara una serie di decreti in tempo di emergenza Covid-19 e poi si accinge a vararne un altro sulla semplificazione. Secondo il il giurista Sabino Cassese, intervistato da RipartItalia, sul Decreto Semplificazioni, “il governo ha fatto una legge che si chiama rilancio e subito dopo si accinge a varare questo testo, ma la semplificazione non si poteva fare col rilancio? È un esempio di un male che arriva da una forza esterna al tema della burocrazia, cioè dai lunghi anni in cui si è affermato che la burocrazia è tutta corrotta e si è pensato di farne a meno, quindi si sono regolate le procedure passo dopo passo, così si è bloccato tutto. Abbiamo una burocrazia – ha aggiunto Cassese – che tende ad adattare il digitale all’amministrazione, anziché sfruttarne le nuove opportunità. Un esempio: perché le procedure per gli appalti non sono avviate in parallelo, anziché in sequenza? Ci sarebbe un guadagno di tempo. Noi inoltre – ha proseguito – abbiamo un meccanismo di incentivi che incentivano a non fare”. E, a proposito di dl, il governo prima ha complicato la vita di tutti con vari decreti, poi ne fa uno semplificazioni: è un modo un po’ barocco di procedere” ha concluso.








