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[Diario dell’Italia che chiude] Il mondo del gaming in ginocchio: 10 mila posti di lavoro a rischio. Le scuole diminuiscono le giornate di lezione

Continua il viaggio del nostro Osservatorio nelle realtà che non riescono ad affrontare la crisi energetica in atto e sono costrette a chiudere.

Contro il caro bollette un liceo in Brianza rinuncia al sabato

Per arginare il caro bollette un liceo scientifico lombardo, il ‘Banfi’ di Vimercate (Monza e  Brianza), ha deciso di rinunciare alla giornata di sabato e di  introdurre la settimana corta nella didattica. Lo riportano oggi  alcuni quotidiani.

Una decisione che il Consiglio d’istituto ha preso lo scorso  venerdi’, definendola ‘difficile’ e ‘sofferta’ e ‘non definitiva’ ma “la Provincia ha chiesto senso di responsabilita’ e la scuola  ha cosi’ deciso di fare la sua parte”. Nel conto economico del  riscaldamento delle scuole, in provincia di Monza, la previsione  di spesa per il riscaldamento degli istituti sarebbe passata da  4 a 10 milioni di euro l’anno.    

Ad aggravare la situazione – secondo quanto riportato – vi  sarebbe il fatto che nel polo scolastico omnicomprensivo dove ha  sede il ‘Banfi’ vi sarebbero altri tre istituti che da tempo  hanno adottato la settimana corta. E il grande impianto di  riscaldamento centralizzato, per come è strutturata la sua  operatività, deve lavorare a pieno regime, su tutti i plessi. Un  dispendio energetico ritenuto insostenibile. 

Daniele Erasmi (presidente Fiesa): «Bollette triplicate, a rischio 10 mila piccole attività alimentari»

“L’aumento dei costi energetici, la corsa di prezzi delle materie prime e il calo dei consumi stanno pesando fortemente sulla distribuzione alimentare, mettendo a rischio gli equilibri del comparto. Se continua così, circa 10mila piccole attività alimentari e un migliaio tra supermercati e minimarket   potrebbero uscire fuori mercato”. A lanciare l’allarme è, in una nota, Daniele Erasmi, presidente nazionale di Fiesa, la Federazione dei distributori del settore alimentare della Confesercenti, che raggruppa sia gli esercizi alimentari di vicinato che supermercati di piccola e media superficie.        

“Le bollette sono più che triplicate. Ormai la voce energia vale decine di migliaia di euro ed incide per il 18% dei costi di gestione. Come se non bastasse, costi energetici e aumenti delle materie prime stanno facendo lievitare i prezzi dei beni alimentari, ben oltre la media registrata dall’indice generale dei prezzi al consumo: si sfiorano incrementi del +12%, con latte, formaggi e uova al +13,7%, carni e pesce appena sotto il +10%, oli al +21% e frutta e vegetali mediamente al +11%. Le famiglie, ovviamente, reagiscono tagliando i volumi di consumo: -3,5% ad agosto rispetto al 2021, e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi mesi”.

“Ci aspetta un autunno durissimo per famiglie e consumi interni”, continua Erasmi. “Gli italiani avvertono le difficoltà che ci aspettano sul fronte delle bollette elettriche e del gas e carburanti e frenano ancora di più i consumi. Si preparano ad un inverno di guerra fredda. Uno scenario difficilissimo per le nostre imprese – continua – al centro di una logistica complessa e che si trovano a gestire le catene del freddo e del caldo, ma che debbono garantire l’approvvigionamento alimentare al Paese, tenendo aperto   costantemente, nonostante i notevoli consumi energetici e i costi di gestione pressoché insopprimibili, a meno che non si pensi a tagli   degli orari di apertura e del personale. Ma noi gestiamo imprese   strategiche, come si è dimostrato anche durante il lockdown per l’emergenza Covid-19, e ci riesce difficile pensare a tagliare di nostra iniziativa i servizi che mettiamo a disposizione dei cittadini”. 

Emmanuele Cangianelli (presidente EGP-FIPE): «Il mondo del gaming è in ginocchio, +200% le bollette per l’energia, 2.000 esercizi e 10 mila posti di lavoro a rischio»

Almeno 2.000 esercizi a rischio chiusura, fino a 10.000 posti di lavoro in bilico e una brusca riduzione del gettito fiscale derivante dalle attività del gioco legale. Per non parlare del rischio di una crescita esponenziale di iniziative illegali. È questo lo scenario a cui si va in contro a causa delle enormi difficoltà che stanno vivendo anche le sale gioco italiane per via dell’aumento senza precedenti dei costi energetici. E’ l’allarme che lancia Egp-Fipe.        

”Le gaming hall vivono da tempo difficoltà strutturali, legate soprattutto alle marginalità molto ridotte -dichiara il presidente di Egp-Fipe, Emmanuele Cangianelli- parliamo di attività che per alcuni   prodotti devono pagare una parte di tasse in anticipo, come nel caso   dell’acquisto delle cartelle da parte delle sale bingo, e che sostengono oneri fissi e non prorogabili per le concessioni, che   ricordiamolo sono ancora operanti in regime di proroga onerosa soggetta a un canone”.        

“Canone che, notizia degli ultimi giorni, viene ora incredibilmente richiesto -continua Cangianelli- anche per i mesi del secondo lockdown  tra 2020 e 2021, nonostante i decreti del Governo lo avessero   cancellato per tutto il periodo di sospensione delle attività. Si tratta, dunque, di realtà che devono far fronte, per loro natura, a costi di gestione molto importanti, buona parte dei quali destinati all’Erario. Questo si va a sommare al danno economico generato dalla pandemia e da due lockdown, che hanno azzerato i ricavi di un intero anno, ed all’aumento esponenziale del costo dell’energia. Si capisce   che gli imprenditori del gioco legale hanno urgente bisogno di misure adeguate aggiuntive ai crediti fiscali ed ai prestiti garantiti. A maggior ragione perché per loro non c’è modo di aumentare i prezzi delle giocate, imposti dallo Stato, quindi ogni aumento grava solo ed esclusivamente sui loro conti”, continua.

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