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Mario Deaglio (economista): «Sistema bancario: perno per il rilancio dell’economia»

Secondo l’analisi dell’economista Mario Deaglio, «il sistema bancario italiano dovrà essere un perno essenziale per il salvataggio e il rilancio dell’economia del Paese». Commenta così, a partire dalle trattative tra il ministero dell’Economia e UniCredit per la vendita a quest’ultimo di gran parte delle attività di Monte dei Paschi, il ruolo che le banche dovranno assumere nel prossimo futuro.

«Tutto ciò è dovuto prima di tutto alle rivoluzioni tecnologiche» sottolinea. «L’attività bancaria è sicuramente tra quelle toccate in maggiore profondità dalle nuove tecnologie elettroniche e nelle quali il processo organizzativo è maggiormente cambiato e destinato a cambiare ancora nel corso dei prossimi anni. Transazioni che richiedevano lunghe code agli sportelli si possono oggi svolgere tranquillamente a distanza. Le perdite che le due crisi hanno comportato sono state assorbite dalla grande maggioranza degli istituti di credito con le loro risorse interne, con il sacrificio dei dividendi e senza aiuti pubblici, molto più frequenti in altri Paesi europei».

Secondo l’economista, tuttavia, se «insomma, si può dire che il settore si è in gran parte “riformato” da sé sotto la supervisione europea, di concerto con le autorità bancarie nazionali» tutto ciò «ha una notevole eccezione: il Monte dei Paschi di Siena, unico tra i grandi istituti bancari del Paese ad aver richiesto un intervento pubblico importante che l’ha portato a essere controllato dal ministero dell’Economia» ma «tale banca – destinata a essere chiusa dopo un’azione di recupero di tutto il recuperabile – è sostanziale invendibile», scrive Deaglio.

«Le polemiche politiche delle ultime ore sono trasversali all’attività bancaria,» osserva «in quanto proprio a Siena il segretario del Pd, Enrico Letta, si presenterà alle elezioni parlamentari suppletive del prossimo autunno per il seggio della Camera lasciato libero per le dimissioni da deputato del Pd, nel novembre del 2020, di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia nei governi Gentiloni e Renzi, ma in precedenza membro del comitato di direzione del Fmi e vice presidente dell’Ocse. Un competente, insomma».

«Dall’aprile scorso, Padoan è presidente di UniCredit» conclude l’economista. «Queste trasversalità sono frequenti nella vita pubblica italiana e sono comunque secondarie nel valutare MontePaschi dal punto di viste economico. Se lo facessero in Francia, diremmo che i francesi hanno a cuore le loro banche».

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