«Ho fiducia nel nuovo governo: penso che il presidente Draghi, sostenuto da un ampio spettro di forze politiche, possa affrontare non solo l’emergenza Covid, ma anche alcune riforme strutturali del nostro Paese e tra le più importanti c’è quella burocratica». Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, è intervenuto all’assemblea di Anci Toscana.

«Anche la riforma della burocrazia è ormai una vera e propria emergenza e il decreto semplificazioni non ha risposto a quei bisogni e a quelle attese che lo avevano anticipato», ha aggiunto il sindaco di Firenze. Nardella è concorde con l’analisi di Anci sul fatto che i Comuni stiano affrontando l’emergenza, soprattutto a causa di «una situazione dei bilanci che è a dir poco allarmante». «Molti di noi hanno già approvato i bilanci, e lo abbiamo fatto sapendo che per assicurare i servizi essenziali serve un bilancio sostenibile», prosegue Nardella.

Nel 2020 il governo ha, dopo numerose sollecitazioni, aiutato i comuni. «Dopo un forte pressing degli amministratori locali il governo Conte riconobbe ai Comuni italiani 4,7 miliardi di euro di aiuti», mentre oggi, con l’ultima legge di stabilità, «siamo a soli 450 milioni di euro, oltre a 50 milioni per le Province e le Città metropolitane. Vi era stato un impegno solo verbale ad aggiungere 1 miliardo di euro, necessario ma non sufficiente, ma anche su questo ancora non c’è una formalizzazione».

Secondo il sindaco di Firenze non si può aspettare oltre, «perchè altrimenti chi non ha ancora approvato i bilanci non sarà in grado di farlo. E chi li ha già approvati  rischia di dover fare delle modifiche in corso d’opera assolutamente insostenibili».