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Carlo Cottarelli (economista): «Dobbiamo andare a elezioni anticipate, ecco perché»

Il governo Draghi ha svolto il suo compito ora è opportuno andare a elezioni anticipate il prossimo autunno. A spiegare la sua ipotesi è l’economista Carlo Cottarelli, che indica quattro buoni motivi per tornare alle urne.

«Primo motivo: il governo aveva due compiti principali, ossia affrontare la campagna vaccinale e portare a casa un accordo con l’Europa sul Recovery Plan. Ha raggiunto entrambi gli obiettivi e bene. A quel punto Draghi avrebbe potuto diventare presidente della Repubblica, ma ciò non è avvenuto. All’epoca sostenni anch’io che sarebbe stato auspicabile che il governo andasse avanti fino a primavera 2023 data la necessità di portare avanti importanti riforme».

«Ma, e questo è il secondo motivo, mi sembra che i partiti che sostengono il governo non stiano prestando la necessaria collaborazione. Non è certo colpa del presidente del Consiglio, ma ormai almeno qualcuno si muove già in un’ottica elettorale. La conseguenza è che si va avanti a forza di compromessi al ribasso. La riforma del catasto è un buon esempio. Già il testo inviato in Parlamento aveva una portata limitata. Non è bastato. Terzo motivo: il Parlamento attuale è ormai lontano dal paese».

«L’anomalia più evidente è il ruolo sproporzionato del Movimento 5 Stelle che, nei prossimi mesi, sarà sempre più propenso a muoversi per recuperare consensi, piuttosto che sostenere vere riforme. Tanto vale allora andare a votare. Quarto motivo: i mercati finanziari percepiscono che la disarmonia tra partiti di governo ne riduce l’efficacia. Lo spread, a 200 punti base, è tornato ai livelli del maggio 2020. Certo, le circostanze sono cambiate: l’inflazione (che crea incertezza) è aumentata e il sostegno dato dalla Bce al mercato dei titoli di stato è sceso. Ma, come minimo, l’effetto Draghi, date le fibrillazioni dell’attuale maggioranza, non ha l’effetto che aveva una volta».

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