Lo ha affermato Maria Pia Ammirati, nuova presidente di Luce Cinecittà, a poco più di una settimana dal suo insediamento negli uffici di Via Tuscolana a Roma. “Abbiamo già diverse produzioni al lavoro. Ci sono i protocolli, ci sono indicazioni stringenti e Cinecittà è un’industria che ha tutti gli elementi di sicurezza e professionalità. Accoglie le produzioni negli studi più importanti d’Europa, che mettono a disposizione parcheggi, teatri di varie dimensioni, la postproduzione, la color correction, un immenso archivio con materiale storico da utilizzare o consultare. Cinecittà è ineludibile come sistema culturale e come sistema audiovisivo italiano ed europeo. Bisogna guardare all’Europa”.
“Nell’attività di sviluppo a cui stiamo lavorando tutti insieme, sicuramente seguiremo in modo speciale la parte digital, a cui sono legata non solo per vocazione personale ma perché penso che sia il futuro – ha detto la Ammirati, che è anche direttore di Rai Teche – è difficile oggi pensare che queste realtà non abbiano un futuro comune. Il documentario è una realtà importante non solo per Cinecittà, ma per il Paese. Come ho detto, sono appassionata di OTT e digitale, lo sviluppo delle piattaforme digitali di streaming è per me un punto nodale per capire cosa possediamo. Il documentario è stato la Cenerentola del sistema audiovisivo, ma oggi è richiesto da tutti: ce lo dicono le OTT, RaiPlay, e Cinecittà, che è il primo vero hub del documentario in Italia. Cinecittà non deve essere un collettore, ma produrre documentari con diversi indirizzi”.








