“La legge di bilancio è approdata al Cdm. Alcuni elementi sono già trapelati. Ma, in presenza di una forte inflazione, per capire quello che accade davvero occorrerà guardare anche a quello che non cambia.
Solo così si potrà vedere chi davvero ci guadagna e ci perde in termini di potere d’acquisto. E temo che a perderci saranno settori come sanità, pubblica istruzione e investimenti”.
Così l’economista e senatore Pd Carlo Cottarelli in un intervento su ‘Repubblica’.
“La legge di bilancio – afferma – è più stretta di quello che appare” a causa della “tassa d’inflazione, non contabilizzata ufficialmente, ma che è del tutto reale” tenendo conto della quale “il deficit è di 1-2 punti di Pil più stretto di quanto aveva programmato Draghi.
Il punto cruciale però – dice ancora – è capire meglio cosa non sarà parte della manovra.
L’inflazione cumulata nel 2022-23 è ormai nell’ordine del 17-18%, il che significa tagli reali di importo corrispondente per le voci che non verranno cambiate rispetto a quanto stanziato per il 2022.
Spese per pubblica istruzione e sanità, trasferimenti vari a famiglie, spese per investimenti sono tutte potenziali voci che potrebbero essere vittime di questi tagli che non appariranno in manovra, che saranno pesanti e che saranno lineari perché non si andrà a vedere dove ci sono sprechi da recuperare”.