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Carlo Bonomi (presidente di Confindustria): «Governo e parti sociali devono lavorare a un patto per l’Italia»

Tutto fermo: in Italia non si muove niente. Secondo Confindustria, “è fermo il piano per le riforme Ue, sono fermi i progetti sanitari per attivare il prestito del Mes e i 400 decreti attuativi. In compenso, sulla scuola, non si capisce nulla, non sappiamo se ripartirà e abbiamo sprecato tre settimane a discutere di banchi a rotelle”.
A parlare, in un’intervista a La Stampa, è Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, che da Viale dell’Astronomia rilancia alla politica il suo appello, che stavolta piu’ di altre volte suona come un ultimatum: “Stiamo vivendo giorni decisivi. O tra governo e parti sociali ci confrontiamo, ci ascoltiamo e lavoriamo tutti uniti a un Grande Patto per l’Italia, oppure entriamo in una crisi drammatica, dalla quale rischiamo di non uscire più”. Il sindacato che “minaccia lo sciopero generale non capisce in che mondo viviamo e, invece, da settembre, rischiamo davvero una strage occupazionale: possono saltare un milione di posti di lavoro”.
Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, “ha parlato di 234.000 imprese che hanno preso la Cig senza averne diritto. Bene, anzi male. A quel punto abbiamo chiesto: quante sono le imprese che avete denunciato? Silenzio. Quante sono, almeno per categoria? Silenzio. Quali sono le imprese che hanno riaperto per prendere la Cig o che l’hanno presa pur avendo lavoratori in nero? Silenzio. Ho il diritto di sapere, perché se ho queste informazioni io, quelle imprese saranno messe fuori da Confindustria con effetto immediato. Ma finora il signor Tridico non me le ha fornite”. Infine, “mancano oltre 400 decreti attuativi e sui Recovery Fund e sul Mes è ancora tutto fermo. Capisco Gualtieri che predica ottimismo, ma non è così che si raggiunge l’obiettivo. Manca la fiducia. Non c’è una questione Nord/Sud, c’è una questione Italia, che la politica non capisce”, conclude.

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