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Cardinale Gianfranco Ravasi (Presidente Pontificio Consiglio per la Cultura): «La solidarietà sia lo slancio per la ricostruzione post-Covid»

«Per utilizzare una suggestione letteraria, solo l’amore consente di attraversare i tempi del colera». Lo afferma il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, il dicastero vaticano che ha promosso alla Cura Foundation un convegno, in corso da ieri a domani, intitolato “Esplorando la mente, il corpo, l’anima”.

«Il verbo latino resilire significa ‘rimbalzare’», sottolinea in un’intervista ad Avvenire il porporato mentre gli Stati Uniti hanno aperto alla deroga ai brevetti sui vaccini. «Di fronte all’impatto provocato da un urto, la resilienza risponde con un balzo più spiccato verso l’alto. È questo lo slancio a cui siamo chiamati per costruire e immaginare il post-Covid. E la molla del balzo è la solidarietà».

Per Ravasi, «l’insofferenza verso le restrizioni, spesso scomposta e aggressiva, mette in luce come il virtuale, per quanto utile, non può sostituire il reale. Il vero benessere coniuga il fisico con la mente e l’anima. Pertanto, implica la cultura, la filosofia, l’arte, la spiritualità, la religione». La «resilienza cristiana», sottolinea il presidente del pontificio consiglio della Cultura, «è la speranza. Nella Bibbia, la frase ‘non aver paura’ ricorre 365 volte, una per ogni giorno dell’anno. È il buongiorno quotidiano di Dio che ci spinge ad andare avanti. Insieme».

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