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Aurelio Regina (presidente gruppo tecnico Energia di Confindustria): «Senza una riforma della burocrazia e un racconto razionale della realtà, a rischio la transizione energetica»

Secondo Aurelio Regina, «ci sono stati due tipi di ostacoli alla transizione energetica: esogeni ed endogeni». Il delegato all’Energia e presidente del gruppo tecnico Energia di Confindustria è stato intervistato sulle pagine del Sole 24 Ore e ha spiegato perché questi due ostacoli possono complicare la transizione energetica. «Quelli endogeni, relativi alla macchina burocratica, sono i più urgenti da risolvere, soprattutto per un Paese chiamato a investire oltre 50 miliardi di euro l’anno per la decarbonizzazione, come gli interventi in efficienza energetica, lo sviluppo di fonti rinnovabili e altri progetti».

Secondo Regina, «l’assetto normativo, nonostante vari tentativi di semplificazione, resta farraginoso e paralizza tutto. Anche il ministero dell’Ambiente, che avrebbe dovuto promuovere gli investimenti per la sostenibilità ambientale, non ha agito per semplificare la giungla normativa che li ostacola». Quanto ai fattori esterni. «I fattori esogeni, sui quali c’è un’incapacità oggettiva di costruire una narrazione condivisa, elaborata su basi razionali, sul futuro del nostro Paese e sul percorso per raggiungerlo, dovrà essere equo e inclusivo».

Il presidente del gruppo tecnico Energia di Confindustria, pertanto, conclude spiegando qual è il risultato. «La conseguenza è il cosiddetto fenomeno Nimby, una delle barriere più insidiose alla transizione energetica, con le comunità che invocano sostenibilità e sicurezza ma non accettano le infrastrutture per realizzarla»

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