L’inoculazione di una terza dose del vaccino contro il Covid-19 in autunno, come previsto dal governo britannico, potrebbe non essere necessaria. Lo ha spiegato, in un’intervista a ‘Repubblica’, Andrew Pollard dell’Università di Oxford, uno dei padri del vaccino sviluppato dall’ateneo inglese con AstraZeneca e responsabile della sua sperimentazione.
Il governo Johnson «si sbaglia, niente è deciso», afferma Pollard, «se mai dovesse essere necessaria, bisognerà vedere quali e quante persone vaccinare per la terza volta, magari solo gli anziani a causa della loro immunità più fragile nel tempo. Mentre tutti gli altri magari avranno infezioni leggere, anche per anni dopo la seconda dose».
«Se invece il virus mutasse così tanto da bucare i vaccini, allora un’ampia fetta di popolazione avrà bisogno di una terza somministrazione ma a oggi mi pare uno scenario estremamente improbabile», ha spiegato Pollard.
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