“Le medie imprese meridionali rappresentano la locomotiva industriale del territorio, figlie di un capitalismo familiare di lunga data che si tramanda da generazioni.
Sono imprese che hanno anche messo in evidenza una capacità di resilienza non inferiore rispetto alle altre presenti nel resto del Paese”.
È quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere Andrea Prete presentando il rapporto “Leader del cambiamento: le medie imprese del Mezzogiorno” realizzato dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere.
“Il modello imprenditoriale delle aziende di medie dimensioni rappresenta un esempio di iniziativa capitalistica di successo nel Mezzogiorno.
Esso indica una possibile via di sviluppo di quei territori, se non alternativa almeno complementare ai grandi progetti di industrializzazione eterodiretti.
È auspicabile uno studio sistematico di quelle esperienze e dei fattori di successo perché possano essere condivisi e messi a fattore comune” ha sottolineato Gabriele Barbaresco, Direttore dell’Area Studi Mediobanca.
“Le medie imprese – ha concluso Prete – sono pronte a cogliere le sfide del cambiamento puntando sempre più sulla frontiera 4.0, facendo leva anche sul PNRR.
Ma per questo servirà, soprattutto al Mezzogiorno, sviluppare un modello di innovazione improntato su una forte collaborazione tra imprese, Università, centri di ricerca locali”.
