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Andrea Marcucci (Capogruppo al Senato Pd): «Possibile un Conte ter con questa maggioranza»

«Considero il colloquio tra i due un segnale positivo e incoraggiante». Parlando della telefonata intercorsa ieri tra Conte e Renzi, il capogruppo al Senato del Pd Andrea Marcucci, intervistato sulla Stampa da Carlo Bertini, lascia intendere di vedere una luce in fondo al tunnel per un reincarico a Conte. Ma tutte quelle condizioni poste sul programma da Italia Viva e i toni sprezzanti sui responsabili non fanno pensare a nulla di buono.

«Sarà che sono un indomito ottimista, ma credo che i problemi programmatici e le esigenze di rilanciare l’azione di governo con un patto di legislatura non impediscano un accordo. Lo stesso Pd aveva sollevato i temi di gestire meglio il Recovery plan e di avere una campagna vaccinale efficiente. Così come l’esigenza di gestire la crisi sociale. Poi, la situazione è talmente grave che certo c’è un forte appello al senso di responsabilità di tutti». Che impressione ha lei, come finirà? «Io esco dalla giornata odierna con la convinzione che si possa lavorare su un’ipotesi di reincarico a Conte, che potrebbe avere anche un placet da Renzi».

Il quale però non sembrava così favorevole. «Ma invece risulta che non siano stati posti i veti e quindi la telefonata ha sbloccato qualcosa: in una telefonata c’è chi telefona, ma anche chi risponde…». Come si procede ora? Si deve verificare il perimetro della maggioranza come chiede Renzi? «L’esigenza di verificare una disponibilità di condividere un percorso ovviamente c’è, se si vuole dare spazio ad un progetto ambizioso di legislatura. Questa deve emergere con chiarezza e credo che il presidente lo stia verificando. Alla fine, domani o stasera ci dirà se ci sono le condizioni per un incarico e ci auguriamo di sì. Dopo aver capito che non ci sono veti da parte di Iv a rientrare in maggioranza, vuole capire se ve ne sono nei confronti di Iv. Sicuramente non dal Pd».

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