«Il ‘recovery plan’ non può essere scritto nel chiuso delle stanze di Palazzo Chigi o del Mef. Va fatto crescere e vivere nel Paese, con un dialogo sistematico con le organizzazioni economiche e sociali e le istituzioni territoriali. Le direzioni di marcia sono quelle indicate dagli Stati Generali: modernizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale, territoriale e di genere». Così il viceministro all’Economia Antonio Misiani, sul sito ‘Immagina’ in cui analizza la congiuntura economica e sociale che sta vivendo il Paese con i passi avanti fatti – si legge sempre in una nota – grazie ai Decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio.
Il governo ha messo in campo con queste misure risorse senza precedenti: 75 mld, pari a 4 punti e mezzo di Pil. «Serve un passo in piu» – osserva ancora Misiani – con l’introduzione di un ammortizzatore sociale universalistico, disponibile per tutti gli occupati e parzialmente a carico della fiscalita’ generale».
«L’accesso a Internet è uno dei nuovi fattori di disuguaglianza», afferma. «Una quota non piccola delle famiglie ne è privo ed è rimasta tagliata fuori dall’apprendimento a distanza e dallo smart working. Completare rapidamente la realizzazione della banda è un punto decisivo non solo per la competitività economica dell’Italia, ma anche per il suo grado di coesione sociale», conclude il viceministro.








